Un Clooney da Oscar

E’ salito sul palco per ritirare l’Oscar come miglior attore non protagonista per “Syriana” e il suo primo commento è stato: "Non ho vinto quello per la regia, porca miseria!". George Clooney è felice, sì, ma l’amaro in bocca rimane perché il bellissimo “Good Night and Good Luck” è stato ‘snobbato’ dall’Academy durante la lunga notte del cinema.

Vince “Crash”, premiato come miglior film, migliore sceneggiatura originale e miglior montaggio. Ang Lee è il miglior regista. Il suo “Brokeback Mountain” si porta a casa anche la statuetta come migliore sceneggiatura non originale e miglior colonna sonora. Reese Witherspoon vince come migliore attrice per “Quando l'amore brucia l'anima - Walk the Line”; Philip Seymour Hoffman è il miglior attore per “Truman Capote: a sangue freddo”. Miglior attrice non protagonista è Rachel Weisz per “The Constant Gardener”.
“Memorie di una Geisha” conquista l’Oscar per la scenografia, i costumi e la fotografia. Solo premi minori per il kolossal “King Kong”: effetti speciali, mixaggio e montaggio audio.

A bocca asciutta rimane l’Italia, che ‘buca’ l’Oscar in tutte e tre le candidature conquistate. Niente statuetta per Gabriella Pescucci per i costumi de “La fabbrica di cioccolato”, Dario Marianelli per la colonna sonora di “Orgoglio e pregiudizio” e, soprattutto, per “La bestia nel cuore” di Cristina Comencini come miglior film straniero. A vincere è “Tsotsi” di Gavin Hood, che sale sul palco e urla: “Viva l’Africa!”.

La delusione c’è, ma rimane comunque la soddisfazione per esserci stati, in una serata bellissima, splendidamente organizzata, brillante, che ha visto la consacrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, del grande Robert Altman, con l’Oscar alla carriera, la sua prima statuetta ricevuta a 81 anni. “Lo vedo come un riconoscimento al mio unico lungo film – ha detto il regista - quello che ho fatto in tutti questi anni''.

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