Veronica Lario si scaglia contro Chi e il servizio in cui è ingrassata

Non ha mandato giù il servizio che le ha dedicato Chi nel numero scorso, in cui era stata paparazzata con una forma fisica eccessivamente dilatata. Il settimanale aveva fatto pure parlare alcuni chirurghi estetici, che le avevano consigliato liposuzioni e interventi al collo. Veronica Lario, 57 anni, ha voluto intervenire affidando le sue parole a Il Messaggero, etichettando Chi come un giornale "usato come un'arma, per amici e nemici".

Veronica Lario si è scagliata contro Chi per il servizio in cui la sua accusa di essere ingrassata

"Ci sono tre motivi per cui torno a parlare ad un giornale. Il primo è che considero il servizio del settimanale un attacco inaccettabile alle donne che, come me, vogliono invecchiare senza assoggettarsi allo stereotipo del ”giovane a tutti i costi”. Ho quasi sessant'anni, probabilmente secondo gli attuali canoni ossessivi non sto invecchiando bene, non mi curo del mio giro vita o delle rughe sul collo. E' un motivo sufficiente perché un giornale consideri invecchiare una colpa?  - ha incalzato - E' un motivo sufficiente per suggerirmi il ricorso al chirurgo estetico, suggerirlo a me e, deduco, a tutte le mie coetanee? Non sono una figura pubblica, non sono più sposata con un presidente del Consiglio, tra l'altro lui non è neppure più presidente del Consiglio. Che cosa vogliono? Aggiungo: quale esempio diamo alle sedicenni che oggi chiedono come regalo di compleanno la liposuzione? E' una società sempre più ipocrita. Da un lato condanna l'anoressia e finge di promuovere le modelle curvy. Dall'altro, colpevolizza chi, dopo i 50 anni, col suo giro vita rotondo convive serenamente".

Nel servizio in questione anche i consigli di alcuni chirurghi estetici per dei ritocchini ad hoc

Veronica ha poi aggiunto: "Aggrapparsi alla giovinezza che passa può andar bene per altri, non per me. E' storia vecchia, meglio di tutti l'ha raccontata Oscar Wilde in Dorian Gray. Nel tentativo esasperato di mantenere l'immagine dei tuoi vent'anni, ti allontani sempre più dalla realtà, perfino dagli affetti. Cambia tutto, tranne te. Io invece penso che invecchiare abbia effetti negativi, certo, ma porti anche la bellezza di una serenità nuova. Perché ridicolizzare chi si accetta? Ho una vita normale, faccio la nonna. Devo essere insultata per questo? O perché non mi chiamo più Berlusconi?". "Mi ferisce che il settimanale al quale devo questo miserabile agguato appartenga al mio ex marito - ha continuato la Lario - E' vero, non sono più una Berlusconi e dunque non ho più diritto alle foto ritoccate, ai photoshop, addirittura al ritiro di certe immagini dal mercato, ma stavolta è venuto meno il rispetto dei fondamentali. Il rispetto per una donna che è comunque la madre dei figli di Silvio Berlusconi". E riferendosi ai consigli dei chirurghi ha sottolineato: "Trovo deontologicamente riprovevole che un medico si permetta consigli non richiesti senza conoscere niente della persona di cui parla. E se io fossi ingrassata in seguito a problemi di salute? Che medico è quello che per una piccola autopromozione si presto a questo genere di visite a distanza?".

Immediata è arrivata la replica del direttore del settimanale, Alfonso Signorini. "E' un classico, o per meglio dire un déjà vu: l'indignazione della signora Veronica Lario a orologeria. Una tempistica, la sua, che si presta a sollevare qualche sospetto, a sette giorni dalle elezioni - ha sottolineato caustico il giornalista -  Chi è un giornale di gossip. Questo fa e questo continuerà a fare. La signora Lario è un personaggio pubblico? Sì. E di personaggi pubblici si occupa il nostro giornale. Chi, come ogni giornale è tenuto a fare, pubblica notizie. E' una notizia che la signora Lario sia ingrassata? Sì".
E ha poi chiosato dicendo: "Appena ho letto la sua intervista, mi sono fatto una risata. Con tutti i problemi che l’Italia ha, diventa un problema politico nazionale la cellulite di Veronica Lario, come vedo dal dibattito che si sta scatenando".