Viggo Mortensen: 'Gli eroi dicono sempre la verità'

Un giardino fantastico illuminato dal sole primaverile di Roma e più di cinquanta giornalisti riuniti ad aspettare. Lui si fa attendere per quasi un ora, colpa di una fastidiosa influenza che l'affligge da qualche giorno. E' bello, discreto, distinto, con occhi chiari come acqua cristallina.
Si chiama Viggo Mortensen, l'attore che tutti hanno imparato ad amare per il ruolo di Aragon nella trilogia de "Il Signore degli Anelli", ed è nella capitale per presentare "Oceano di Fuoco - Hidalgo", il film diretto da Joe Johnston che lo vede protagonista insieme ad Omar Sharif, in uscita nelle sale italiane dal 9 aprile, distribuito dalla Buena Vista.

La pellicola è ispirata alla vita di Frank T. Hopkins, uno dei più grandi corridori a cavallo d'America di tutti i tempi, il cowboy meticcio che, insieme al suo mustang Hidalgo, osò sfidare i migliori purosangue arabi nella 'Oceano di Fuoco', un'estenuante gara di 3000 miglia attraverso il deserto arabico. "Chi dice che il film è pro-Bush sbaglia. Probabilmente ha interpretato male - spiega Viggo - perché in realtà il mio ruolo è quello di un americano che per la prima volta si reca in un Paese di cultura islamica, l'Arabia Saudita, senza alcun intento colonizzatore. In realtà le riprese sono iniziate prima dell'11 settembre e sono terminate prima dello scoppio della guerra e trovo offensivo il fatto che qualcuno cerchi di strumentalizzare il nostro lavoro. Io stesso mi sono preoccupato fin dall'inizio delle possibili implicazioni politiche del film. Ne ho parlato con il regista e gli ho spiegato che lo avrei fatto solo a certe condizioni''.

Un ruolo da eroe, come già in Aragon per Mortensen che nella vita è un'artista a tutto tondo, poeta e pittore: "Amo l'essenziale e amo gli eroi. Ammiro la loro capacità di dire sempre e comunque la verità. La verità va detta, anche nella vita di ogni giorno". L'incontro con Omar Sharif è stato fulminante: "E' l'attore per eccellenza. Fa sembrare la recitazione una cosa semplicissima, è intenso". Un amore infinito per gli animali ed i cavalli in particolare. Viggo, per girare il film, ha passato molto tempo nelle riserve indiane del Sud Dakota: "Ho cavalcato a lungo con loro, ascoltato i loro racconti e quello che ho imparato è il profondo rispetto con il quale trattano gli animali, come se fossero dei familiari. Cavalco da quando ero un bambino, amo il contatto mentale con l'animale. T.J. si è dimostrato un cavallo fantastico, in grado di dare alla pellicola quel qualcosa in più, tanto che a fine riprese l'ho comprato, ma non per possederlo, per continuare la relazione che si era creata tra di noi. Del resto avevo fatto lo stesso con i cavalli che avevo montato ne "Il Signore degli Anelli". Sono nel mio ranch". E il futuro? Viggo non vuole parlarne è scaramantico: "Non faccio progetti a lungo termine. Mi interessa essere qui e adesso. Vivere il momento".

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Foto: A. Capozzi © Gossip.it