Washington, Foster, Owen: ‘Inside Man’

Sceneggiatura di ferro, fotografia e montaggio da grande cinema e cast da Oscar. Arriva nelle sale il thriller capolavoro di Spike Lee, “Inside Man”, che rende omaggio ai lungometraggi di rapine e corruzione della polizia degli anni ’70, da domani, venerdì 7 aprile, al cinema distribuito dalla United International Pictures.
Quattro persone entrano nella hall del Manhattan Trust vestite da imbianchini. Sono rapinatori e con chirurgica precisione ‘sigillano’ la banca e prendono in ostaggio cinquanta tra impiegati e clienti. Tutto è nelle mani dei negoziatori della polizia di NY, i detective Keith Frazier (Denzel Washington) e Bill Mitchell (Chiwetel Ejiofor), mandati sul luogo della rapina per trattare il rilascio degli ostaggi. Lavora con loro il capitano John Darius (Willem Dafoe). Sperano di poter sventare qualsiasi minaccia senza incidenti. Niente è, però, come sembra. I rapinatori, con a capo un uomo (Clive Owen), sembrano conoscere le mosse della polizia in anticipo. A guastare ulteriormente le cose arriva Madeline White (Jodie Foster), una professionista amica dei potenti, che deve recuperare qualcosa di molto importante per conto del presidente del consiglio di amministrazione della banca, Arthur Case (Christofer Plummer). In un gioco di specchi fatto di mezze verità e segreti, la trama si evolve con colpi di scena e intrecci continui. Cosa vogliono veramente i rapinatori?

"Inside Man" è un puzzle perfetto messo in scena da Lee, grazie anche alla bravura di Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster e tutto il resto degli attori. “Clive è stato splendido e ha corso un grande rischio – spiega Lee – perché il pubblico non vede il suo viso. Con Denzel l’ultima volta che abbiamo lavorato insieme è stato in “He got game – Egli ha vinto”. Avevamo una gran voglia di tornare sul set e il nostro curriculum in comune parla da solo… Jodie porta in un film classe e intelligenza e una grande padronanza del mestiere. Porta il pedigree”.

Una pellicola mozzafiato, girata splendidamente. Adrenalinica, lascia, attraverso le battute, lo spazio alla rabbia graffiante e ironica di Spike Lee, in un America multietnica dove il razzismo rimane, latente, ma sempre presente. Da vedere.

LE FOTO DI SCENA DI 'INSIDE MAN'

Foto: ufficio stampa