Fiorello contro i runner che infrangono le regole del governo in emergenza Coronavirus

Fiorello si scaglia contro i runner e tutte quelle persone che, per uscire di casa, si lanciano in attività sportive all’aperto. In questo modo infrangono le regole del governo per limitare la pandemia e porre così fine all’emergenza Coronavirus. Lo showman su Twitter posta uno scatto dell’Ansa che fotografa una situazione assurda: l’immagine ritrae una moltitudine di persone dentro un parco, che, incuranti del divieto di assembramenti, si allenano, corrono o vanno in bici. Perentorio scrive: “Ci meritiamo il coprifuoco”.

Fiorello contro i runner che infrangono le regole del governo in emergenza Coronavirus

Interviene e dice la sua, senza scampo. Rosario Fiorello è durissimo con chi non segue le raccomandazioni e non resta a casa, come tutti ormai invitano a fare. La poca accortezza e intelligenza delle persone, che mette a rischio non solo la propria salute, ma quella del prossimo, lo indigna. Lo stesso governo, proprio per evitare scappatoie, sta pensando di effettuare un ulteriore giro di vite e impedire per iscritto le attività sportive all’aperto, così da mettere finalmente fine al malcostume.

Un cinguettio perentorio accompagnato da uno scatto che immortala una situazione assurda

Si può uscire solo per motivi di salute, di lavoro e di necessità. Tra i motivi di necessità c’è fare la spesa, di recarsi in farmacia, di fare benzina, di andare al tabaccaio, di far fare i bisogni al proprio cane. Allenarsi creando assembramenti, anche involontari, è profondamente sbagliato e Fiorello lo sottolinea duramente.

Anche il fratello dello showman, Beppe Fiorello, è indignato e sgomento

Anche Beppe Fiorello, fratello minore di Rosario, è indignato. Le immagini dei camion dell’Esercito impegnati a Bergamo a trasportare le tante bare dei tanti morti causa Coronavirus hanno lasciato l'attore sgomento.

L'attore chiede una giornata di lutto nazionale per tutti i morti a causa del Covid-19

“Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social sì. ma senza fare festa”, scrive sempre su Twitter e lancia anche un appello mettendoci la faccia. Va bene combattere la tristezza e l’isolamento, trova però indelicato non pensare a chi ha perso un famigliare senza poterlo salutare, una persona cara a cui in questo momento non è possibile neppure fare un funerale per potergli dire addio.

Come sapete, le nuove regole stabilite dal governo italiano sono stringenti ma assolutamente necessarie. Noi tutti, ma proprio tutti, in qualsiasi regione d’Italia ci troviamo, siamo chiamati a seguirle anche per evitare di incorrere in dure sanzioni (incluso il carcere). E’ quindi assolutamente necessario rimanere in casa. Le uniche eccezioni sono dettate da esigenze di salute (visite mediche non rimandabili, incidenti). E’ poi possibile uscire sporadicamente (meglio se lo fa un solo membro della famiglia una volta a settimana) per andare a fare la spesa nei supermercati, che ricordiamo rimarranno sempre aperti. Non ci sarà mai carenza di cibo (le industrie che producono alimentari stanno lavorando normalmente) quindi è inutile farsi prendere dal panico e comprare più del necessario (sebbene fare una spesa che duri almeno una settimana è più che consigliato per limitare le volte in cui sarà necessario uscire nuovamente per rifornirsi).

Le regole che dobbiamo tutti assolutamente seguire per arginare il contagio del Coronavirus in tutta Italia

E’ anche importantissimo che durante gli spostamenti necessari si prendano precauzioni straordinarie, come quelle di rimanere almeno a due metri di distanza da chiunque altro si incontri, di non dare la mano, non baciarsi e non abbracciarsi. Bisogna poi lavarsi spesso le mani e non toccarsi mai alcuna parte del viso con esse. Se si dovessero avere anche lievi sintomi simil-influenzali (come la tosse) non bisogna uscire di casa né recarsi al pronto soccorso o dal proprio medico, ma chiamare i numeri messi a disposizione da tutte le regioni (qui l’elenco completo).