Marco Bocci. 'Le fan vogliono un figlio da me'

Recitare nei panni del vicequestore Domenico Calcaterra nella serie tv “Squadra antimafia” gli ha regalato un grande successo. Marco Bocci è felice per chi gli vuole bene, pur con qualche inconveniente per la sua privacy, di cui è geloso.
"In generale l’affetto del pubblico è un regalo splendido nonostante le invasioni nel privato", ha spiegato nella lunga intervista rilasciata a Max. Poi, però, ci sono le stalker, quelle che gli chiedono di sposarle: "Ho anche fan che mi implorano di fare un figlio con loro, senza oneri per me se non il concepimento...".

Bello, occhi verde scuro e barba incolta, l'attore nelle questioni di cuore è uno difficile e tradizionale: "Una basta. Non capisco chi accumula dieci ragazze: le mie storie sono complicate. Io non sono facile da interpretare. Per esempio non ho voglia di raccontare chi sono… che lo scoprano!... Non ho mai fatto l’impossibile per amore… per nessuna donna. Non mi sembrava necessario".
Impegnatissimo sul set, quando deve essere spettatore, gli piace curiosare ovunque: "Guardo tutto, dal cinepanettone al film d’essai. Ma se dovessi dirti cosa mi fa impazzire, direi... Pasqualino settebellezze della Wertmuller o Il bestione di Corbucci. Insomma, l’ironia nel dramma". Non è facile: "Sono un tipo schizofrenico, un solitario, faccio resistenza alle regole e alle convenzioni ma adoro ridere di me, per questo mi piacciono i ruoli comici!... Sono un precario, figlio di un’epoca precaria: nei desideri, nelle ambizioni, nelle relazioni. A volte è persino imbarazzante: ci sono giorni che vorrei smettere di recitare per scrivere, altri di scrivere per suonare...". Tendenzialmente impossibile, ma fascinoso proprio per questo.