Nichi Vendola, papà modello a spasso con Tobia a Roma

Nichi Vendola è un papà modello. Il politico, letteralmente pazzo di Tobia, il figlio nato negli Usa che ha fortemente desiderato con il compagno Eddy. Il bimbo ha un anno e mezzo, l'ex presidente della regione Puglia lo porta a spasso nel passeggino a Roma

Nichi Vendola porta Tobia a spasso a Roma

Passeggia per le vie del centro di Roma insieme al suo Tobia. Nichi Vendola approfitta del bel tempo per far trascorrere qualche ora all'aria aperta al bambino. E' un papà modello, fiero del suo pargoletto, al punto da desiderare di allargare la famiglia. "Per me è stata una scoperta straordinaria, è una forma d’amore di una radicalità spiazzante: accorgersi di come un neonato ti possa educare a sentire i suoi bisogni, è un’esperienza meravigliosa. Un figlio è un impegno anche fisico davvero travolgente, eppure sì: ci piacerebbe averne un altro", ha detto a un anno dalla paternità il 59enne al Corriere della Sera.

Tobia è sereno, un bambino felice del suo papà modello che lo porta a spasso a Roma. Adora anche Eddy Testa. Nichi Vendola ha sempre replicato alle accuse di chi ha criticato la scelta di avere un figlio ricorrendo alla pratica dell'utero in affitto. "Questa ripetizione del mantra “utero in affitto” è irrispettosa e ideologica. Nel nome dei diritti di un bambino astratto, il bambino concreto, mio figlio, dovrebbe essere privato delle mie cure. Io e il mio compagno avremmo volentieri evitato la trasferta americana, se avessimo avuto la possibilità di adottare. L’idea di una relazione tra seme e paternità è povera. Anche nei testi sacri, i casi di gestazioni per altri sono molti", ha detto. 

Il politico 59enne è un papà modello con il figlioletto di un anno e mezzo, sereno in passeggino

Il politico assapora ogni giorno la gioia di essere genitore, non ha mai voluto trasformare la sua paternità in una battaglia politica: "Ho fatto un figlio e non mi pare sia passato inosservato. Ma il mio primo dovere è tutelarlo. Sono stato una bandiera dei diritti gay, ma non voglio fare di mio figlio una bandiera".