Barbara B. inaugura Casa Milan

Un abito bordeaux a stampa animalier molto chic, con il corpino stretto, le maniche corte e sotto arricciato, molto sognante. Barbara Berlusconi ieri ha inaugurato la nuova sede rossonera, Casa Milan, in via Aldo Rossi numero 8. Sorridente, serena, è stata la protagonista assoluta dell'evento, inizato alle 11 di mattina con la conferenza stampa e la presentazione del Museo Mondo Milan. Poi è arrivato il taglio del nastro, nel pomeriggio, insieme ad Adriano Galliani, il sindaco di Milano Giuliano Piasapia, le altre Autorità istituzionali del territorio e tutti i calciatori del club.

"Sicuramente l’emozione è tanta - ha detto Barbara Berlusconi - Casa Milan è una realtà aperta alla città di Milano, all’Italia e al mondo. Vuole essere una struttura aperta a tutte le persone che hanno piacere di conoscere la nostra storia e i nostri valori. Mi auguro possa emozionare tutti i nostri". Sul campionato dei diavoli il vicepresidente e amministratore delegato del Milan ha spiegato: "Ieri si è chiusa un’annata deludente. Già oggi, però, abbiamo il dovere morale di voltare subito pagina e lavorare affinché il club torni ai livelli che merita. In campo con le vittorie sportive, fuori dal campo con strutture nuove e obiettivi di immagine e commerciali da raggiungere". E ha aggiunto: "La prossima stagione sarà importante per la strutturazione tecnica della squadra, con le vittorie in campo, e per portare avanti nuove iniziative come queste". Sul futuro di Clarence Seedorf in panchina non si è sbilanciata: "Sono scelte che mio padre ed il signor Galliani faranno nelle prossime settimane". "Non abbiamo intenzione di lasciare l’impegno nel Milan, per noi è una questione di cuore - ha poi concluso - Speriamo di andare avanti con investimenti sportivi e nel commerciale per riportare il Milan dove merita. Nuovi soci? L’apertura ad altri possibili partner riguarda solo la realizzazione dello stadio, e può arrivare solo a queste condizioni".
La serata è proseguita con un cocktail e la cena al ristorante Cucina Milanello. Non potevano mancare i fuochi d'artificio.