Gerry Scotti, le prime parole da nonno di Virginia: 'Avevo paura di tenerla in braccio ora...'

Gerry Scotti è innamorato pazzo della nipotina Virginia nata il 15 dicembre scorso. Al Corriere della Sera regala le sue prime parole da nonno e confessa: "Avevo una paura terribile di tenerla in braccio”. Ora tutto è cambiato.

Gerry Scotti, le prime parole da nonno di Virginia: 'Avevo paura di tenerla in braccio ora...'

Il figlio Edoardo e la moglie Ginevra hanno chiamato la bambina omaggiando nonno Gerry, che all’anagrafe si chiama Virginio: “Non ho spinto io ovviamente, doveva piacere anche a mia nuora e lei e mio figlio sono stati misteriosi fino alla fine, anche se una foto della cameretta ha svelato un mobiletto con il suo nome. Mi hanno fatto davvero un grosso regalo”.

Scotti è un nonno attento: “Sono consapevole del mio carattere apprensivo e invadente, diciamo pure ingombrante, e soprattutto nei primi giorni sono stato molto discreto. Il via vai di amici e parenti era pressante, mi sono dovuto sforzare per stare al mio posto, ma so che Ginevra e Edoardo hanno gradito. Mi rendo disponibile se serve qualcosa, a chiamata. Insomma sanno che il nonno c’è”.

In momentanea pausa dalla tv, tornerà l’8 marzo con Striscia la Notizia, il conduttore 64enne desidera moltissimo trascorrere il tempo con la bambina: “Se abitassimo a portata di passeggiate sarei di certo più invadente. Ci diamo gli appuntamenti al parco Sempione (a Milano), ogni volta che portano lì la bambina cerco di andarci anche io, li raggiungo in macchina o in bicicletta. Complice il bel tempo che arriverà i giretti fuori si intensificheranno. Intanto già spio quello che fanno gli altri nonni”.

Il conduttore 64enne al parco con la nipotina nata lo scorso 15 dicembre

Gerry Scotti poi rivela le sue emozioni con la piccola. “Nei primi giorni avevo una paura terribile a tenere la nipotina in braccio, nemmeno con mio figlio ero così imbranato”, spiega. E aggiunge: “Ora vedo che, sarà per le mie forme morbide, Virginia si addormenta volentieri in braccio. Appena posso me la spupazzo e me la godo, anche se quando sono così piccoli il rapporto è piuttosto animalesco. Di sicuro però evito di farle i versi scemi che fanno certi adulti ai bambini, mai capita quella cosa”.

Lui è stato un padre indaffarato, si è separato quando il figlio aveva 7 anni: “Ho smesso di essere marito e ho scoperto di essere padre. Mi sono assunto più responsabilità e ho valutato più la qualità che la quantità del mio esserci. Penso di esserci riuscito perché con mio figlio ho un ottimo rapporto”. Ora da nonno confessa la sua paura più grande: “Il fenomeno dei social e il bullismo. Perché per molti ragazzini rimane un gioco, ma leggiamo sempre più spesso di adolescenti che ci cascano male dentro. E finisce in tragedia. La nostra generazione se ne deve occupare, non possiamo lavarcene le mani”.