Sembra che anche i Sex Pistols, il leggendario gruppo punk di "Anarchy in the UK", omaggeranno la regina Elisabetta II in occasione del grandioso concerto in programma per il suo 50° anno di regno, l'ormai arcinoto Golden Jubilee. Del resto, non sarebbe la prima volta: proprio in occasione del Silver Jubilee della regina, nel lontano 1977, il gruppo presentò una versione riveduta e aggiornata del tradizionale e compassato inno britannico, "God Save the Queen", che però non venne troppo apprezzato dall'entourage della famiglia reale. L'affettuoso omaggio alla graziosa sovrana costò l'arresto all'allora quartetto, insieme al manager Malcolm MacLaren (fuggito, però, durante la "retata").
I Sex Pistols, orfani di Sid Vicious, non potevano dunque mancare all'appuntamento, in occasione del quale progettavano di lanciare il loro nuovo singolo: un'ennesima versione di "God Save the Queen". Naturalmente, non si sarebbero esibiti sullo stesso palco di Jagger e McCartney, ma a distanza abbastanza ravvicinata. Usiamo il condizionale, perché a quanto sembra, il gruppo ha annullato il concerto, rimandandolo al 21 luglio (forse) al Crystal Palace (forse). Secondo il loro portavoce, "non avevano voglia di suonare durante quel weekend".
Forse i tempi non sono più maturi: il thatcherismo rampante è stato sostituito dal laburismo di governo, e la regina forse teme più i brutti scherzi della sua progenie, che il dileggio della spudorata band. Non c'è più anarchia nel Regno Unito: ma ce n'è tanta nella famiglia reale.
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