John Malkovich neo-regista a passo di thriller

Istrionico, anticonformista, geniale.

Sono solo alcuni degli aggettivi per descrivere John Malkovich, stupendo attore di fama mondiale, due volte candidato all'Oscar. Dopo aver entusiasmato il pubblico di tutto il pianeta per le sue intense interpretazioni di pellicole che hanno segnato la storia del cinema, ha deciso di passare dall'altra parte e dirigere un film emozionante, ambiguo, "disturbante". "The Dancer Upstairs", in italiano "Danza di Sangue", è tratto dall'omonimo libro di Nicholas Shakespeare nel quale l'autore racconta l'avvincente caccia all'uomo per sventare i piani della feroce organizzazzione terroristica peruviana Sendero Luminoso.

Racconta Malkovich: "Il libro mi ha inchiodato fin dalle prime pagine. Ho comprato i diritti cinematografici ancora prima di averlo finito, commissionando subito la sceneggiatura allo stesso Shakepeare. Non volevo, però, la solita storia con un eroe ossessionato al punto da dimenticare il compleanno dei figli, pur di trovare l'assassino del presidente. Bisognava creare un modo diverso per raccontare una storia emozionante".

Proprio per mantenere il clima di ambiguità che sembrava tanto affascinare il bravo John, "Danza di Sangue", al contrario del libro su cui è basato, non specifica mai il Paese dell'America Latina in cui è ambientato, nè da alcun giudizio (positivo o negativo) sulla causa rivoluzionaria: "Per me le storie personali dei protagonisti erano più importanti dei dettagli storici". In questo modo il film, pur rimanendo fedele al romanzo, racconta la storia dando un impatto più diretto e una visione dove suspence ed introspezione si fondono perfettamente.

Girato tra Spagna, Ecuador e Portogallo, "Danza di Sangue" si avvale di un cast proveniente dalla Spagna, dall'Argentina, dal Portogallo, dall'Italia e dall'Inghilterra. Per Malkovich, infatti, era importantissimo che i protagonisti del film fossero in maggioranza attori di lingua spagnola: "Mi è sempre sembrato strano vedere un film su un famoso compositore austriaco, in cui tutti però parlano con lo stesso accento della San Fernando Valley".

Protagonista, nel carismatico ruolo del capitano Reias, è Javier Barden, già candidato al Premio Oscar per "Prima che sia Notte". Spiega il regista: "Credo sia il miglior attore giovane in Europa. Il suo approccio al personaggio è incredibile. Gli piace quello che fa... ha una dedizione totale". Accanto a lui, nel ruolo di Yolanda, l'italianissima Laura Morante ("La stanza del figlio"): "Ha un volto molto comunicativo. Non volevo un'attrice troppo giovane, con un viso innocente, volevo una donna con un passato, con esperienza, con una storia".

In "Danza di Sangue" John Malkovich regala ai suoi infiniti fans anche un piccolo cameo: "Il produttore, Andrés Vicente Gòmez, ha voluto a tutti i costi che lo facessi, ed eccomi là, in mezzo alla folla, voltato di schiena. Sono stato davvero bravo, è una delle cose migliori che abbia fatto... è quasi guardabile!". Accolto con successo al 59° Festival di Venezia, al Sundance Festival e al Festival di San Sebastian, "Danza di Sangue" è in tutte le sale italiane da venerdì, distribuito dalla Fox Searchlight Pictures e Lola Films, per appassionare gli spettatori che avranno voglia di regalarsi due ore di buon cinema.