Il legale di Woody Allen ha smentito con forza le accuse di abusi sessuali contro il regista, ma ha rifiutato di dare la colpa a Dylan Farrow, dicendo che la ragazza è stata manipolata da piccola dalla madre, Mia Farrow, per farle credere di essere stata molestata.
"La sua reazione è stata un incredibile tristezza per quello che è accaduto a Dylan", ha raccontato Elkan Abramowitz al Today Show quando gli è stato chiesto come Allen avesse reagito alla lettera aperta della figlia adottiva apparsa sul New York Times. "Lei era una pedina nell’enorme litigio tra lui e Mia Farrow anni fa, e l’idea di essere stata molestata le è stata inculcata dalla madre", ha continuato il legale, "Quel ricordo non se ne andrà mai via. Quindi il fatto che lei ne parli adesso, 20 anni dopo, è totalmente comprensibile".
Dylan, che adesso ha 28 anni, è sposata e vive in Florida con un nome diverso, era già stata dichiarata incapace di distinguere la realtà dalla fantasia nel 1993: "Dal mio punto di vista, lei non sta mentendo. Penso che lei creda veramente che quelle cose siano accadute. Quando instilli una storia nella mente di una fragile bambina di 7 anni, rimane lì per sempre". Woody non ha quindi intenzione di denunciare nessuno: "Woody Allen non è interessato a fare causa a nessuno per diffamazione. È sicuro di non aver molestato sua figlia 20 anni fa. Il caso è chiuso. Non c’è nessun caso. Il fatto che la cosa sia uscita adesso è sospetta. Il tempismo è sospetto. Penso che sia una continuazione del desiderio di Mia Farrow di ferire Woody Allen. E adesso Woody Allen è sulla cresta dell’onda. Ha avuto un Golden Globe alla carriera, che si è totalmente meritato. E credo che abbia fatto rinascere la rabbia che lei aveva contro di lui".