Agli Americani si può chiedere di vedere un film europeo, spesso sottotitolato, solo se estremo. E a questa logica non sfugge neanche il Sundance film festival di Robert Redford, culla del cinema indipendente. Per questo hanno vinto ex aequo il premio come miglior film straniero l'irlandese "Bloody Sunday" di Paul Greengrass, racconto degli eccidi del 30 gennaio 1972 attraverso speranze, ideali e rabbia, e l'italiano "l'Ultimo bacio" di Gabriele Muccino. La pellicola con Stefano Accorsi e Giovanni Mezzogiorno, manifesto dell'incapacità dei trentenni a crescere, è piaciuta al pubblico del Sundance, la notizia di una sua vittoria circolava da giorni, tante major americane si proponevano per distribuire la pellicola, ma Muccino durante la cerimonia finale di Park City è apparso, come impone lo star system Usa, emozionato quando è stato chiamato a ritirare il premio. Racconta infatti: "Quando mi hanno chiamato in platea ero talmente emozionato che ho rischiato d'inciampare. Non riuscivo a trovare le parole in inglese da dire. Ho detto cose banali, come 'Vi mando, per ora il mio, last kiss', facendo un gioco di parole con il nome inglese del mio film. Poi mi sono sentito una manata sulla spalla di Robert Redford". Muccino ricorda che al concorso erano iscritti 1.500 film alla sezione straniera del festival, e ad occhi sgranati bofonchia: "Ancora non credo a questa vittoria". Ormai passa più tempo a Hollywood che a Cinecittà, ma non dimentica di dividere il trionfo con i protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Stefano Accorsi, che hanno festeggiato mentre sono entrambi impegnati sul set del loro prossimo film: "Quando ci siamo svegliati abbiamo trovato il messaggio sulla segreteria, in cui Muccino urlava come un pazzo: 'Abbiamo vinto il premio del pubblico, vi amo!' La giuria del Sundance Film Festival ha decretato poi il trionfo di "Personal Velocity" di Rebecca Miller tra i film drammatici, ed il premio alla miglior regia è andato a Gary Winick per "Tadpole", dove una affascinante Sigourney Weaver fa innamorare il suo figliastro quindicenne. Guarda caso il film preferito da Gabriele Muccino.