Barbara d'Urso, durante "Pomeriggio Cinque", è tornata a parlare del matrimonio di Elisabetta Canalis, della mancata affissione delle pubblicazioni e della multa che sia gli sposti che il prete sarebbero chiamati a pagare. In collegamento la conduttrice ha intervistato proprio Don Cocco, il sacerdote che ha celebrato le nozze. Il prelato ha gettato acqua sul fuoco: "La montagna ha partorito un topolino - ha detto - Il matrimonio è stato celebrato attraverso tutti i crismi per quanto riguarda anche la documentazione. Quel documento è un atto dovuto però ogni legge normalmente ha le sue regole. In questo caso, il matrimonio è validissimo anche sotto l'aspetto civile. Quello che mi stupisce è che un cittadino italiano, soprattutto un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, debba essere multato per aver seguito la legge. Mi sembra esagerato". "La multa non mi è ancora arrivata - ha proseguito Don Cocco - Se è necessaria la pagheremo. Non è un reato, la legge prevede di non fare pubblicazioni. Spiego il motivo: secondo la legge, c'è la possibilità di celebrare il matrimonio senza pubblicazioni". Nel caso di Elisabetta e Brian sarebbe stata scelta questa strada perché non era ancora arrivata la documentazione necessaria dagli Stati Uniti: "Rischiava di saltare il matrimonio - ha sottolineato ancora il sacerdote - In questi casi, noi siamo obbligati a chiedere la licenza al vescovo". Licenza che ha mostrato davanti alle telecamere.
"Il matrimonio religiosamente è valido, civilmente 'nel congelatore' - ha però poi detto Don Cocco - Una volta che il comune accetterà che, attraverso le pubblicazioni, non ci sarà alcun impedimento, il matrimonio sarà riconosciuto, altrimenti no. Devono passare ancora 2-3 giorni. Il matrimonio potrà essere annullato solamente se Elisabetta si è sposata in precedenza, che non ci risulta, se Elisabetta e Brian sono parenti, e non ci risulta, e se gli sposi non sono capaci di intendere e volere, e non ci risulta". Insomma, tutto dovrebbe andare a posto in breve tempo.