Marco Bianchi racconta il suo coming out. Il famoso chef 40enne della tv ha di recente rivelato di essere omosessuale e, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato come è stato parlarne con la moglie e la figlia di tre anni. Sul suo profilo Instagram ha anche condiviso alcuni scatti che lo ritraggono insieme al compagno Luca Guidara, noto come il "coach dell'ordine".
"Sono stato un bambino e un adolescente cicciottello e chiusissimo e perciò bullizzato, che sentiva la confusione di provare affetto per dei maschietti, ma non erano cose di cui si poteva discutere in una famiglia fortemente cattolica, priva di strumenti, in una periferia di Milano, e che forse sentiva di avere in casa un Marco gay, ma trovava più facile instradarmi in una vita da eterosessuale", ha dichiarato Bianchi.
Marco, sposato e con una figlia, ha anche raccontato come lo ha detto alla moglie: "Una sera, mentre la bimba dormiva, le ho detto 'sono omosessuale, lo sono sempre stato, però solo ora ho capito che sto bene con te ma come amico, perché quello che va oltre, probabilmente, è con un uomo'. Il passaggio successivo è stato sperimentare quello che sentivo. Da lì, è arrivato l’incontro con Luca. Mi ha abbracciato forte. Era un sogno di vita che si frantumava. È stato un momento in modalità terremoto, come quando hai costruito per anni e tutto, di colpo, viene raso al suolo ed è in polvere. Io mi sentivo in colpa, ma oggi so di aver fatto la scelta giusta".
I primi tempi dopo il coming out per lo chef non sono stati facili. Ha consultato degli specialisti, alla fine è riuscito a dirlo anche alla figlia e ora tutto si è sistemato: "Ho passato mesi brutti: non mangiavo, dimagrivo, avevo spasmi allo stomaco e non dormivo la notte - ha raccontato nell'intervista - D’accordo con Veruska, ho preso un appartamento dove stare di tanto in tanto. Ho capito che, quando ero a casa, stavo peggio, mi sembrava di far male a qualcuno, di essere una presenza che feriva. Dormire altrove era una prova per capire come respiravo e come stavo, se riuscivo a mangiare e a gestire quella solitudine".
"Poi, riportavo tutto alla psicologa che mi ha supportato - ha aggiunto - Ci siamo consultati con il pediatra, le maestre, la psicologa… Poi, le ho raccontato la verità. Le ho spiegato: 'Io voglio tanto bene a mamma e sei nata tu, ma ho scoperto che il mio cuore batte più forte con Luca accanto. Prima, batteva forte, ora batte a mille'. Lei è una bimba straordinaria, solare, e l’ha accettato con naturalezza. Dopo un primo incontro finto-causale con lui, l’ha visto per un gelato, una pizza e, ora, è il 'suo” Luca'. E, ora, io so che una seconda vita esiste".