Pamela Prati si sente rinata. Dice di stare bene. “Sono riuscita a trasformare il dolore in amore”, confessa sulle pagine di Chi. La showgirl sarda 62enne dopo lo scandalo per il caso Mark Caltagirone si è isolata, adesso si sente pronta a parlare e rivela: “Per le ‘malelingue' io sono quasi morta. E invece…la verità mi ha salvato”.
Per tutti Pamela non poteva non sapere. Invece la mora ribadisce di essere stata una vittima inconsapevole, truffata in amore. “A breve verrà annunciato il mio impegno con l’associazione Alci, di cui sarò presidente. Associazione che cura chi è stato truffato in amore. E io ne sono una vittima. Quello che mi hanno fatto, ha lasciato ferite. Ho rinunciato a tantissimi soldi per riavere la mia libertà”, spiega.
Pamela aggiunge: “Tornando indietro: io non passerò mai per bugiarda, non rovinerei mai quarant’anni di carriera se non perché vittima di un qualcosa più grande di me, che, attenzione, ha colpito tante e tante persone. Uomini e donne. Io ho solo acceso una luce su un argomento, come le truffe d’amore, e ne ho pagato le conseguenze. Io ho subìto, io sono una vittima e le vittime dovrebbero essere comprese. Invece per gli ascolti, per la legge a volte diabolica della tv…la vittima viene calpestata. Come lo sono stata io e non lo meritavo”.
La Prati sta scrivendo un secondo libro sulla vicenda che l’ha coinvolta: “Racconterò ogni particolare. Anche tutto quello che non è venuto fuori. Io racconterò la storia d’amore e la ribadisco. E lo farò sotto forma di dialogo reale di ciò che io ho vissuto. Inoltre, aspetto da non sottovalutare, ci sarà anche l’elaborazione del lutto perché la fine di questa vicenda per me è stata un lutto devastante. E non perché sono cretina. Sono fragile, questo sì. Ma non cretina. Lo capirete con la vera verità”.
Sarà un libro denuncia, lo precisa: “Mi hanno fatto troppo male. Io ho subito un massacro mediatico e personale soprattutto da molti miei colleghi che mi hanno abbandonato. L’adorato mondo dello spettacolo è solo falsità e zero solidarietà. Vince solo chi è spietato. E io non lo sono e non lo sarò mai”.
Quando le si domanda cosa le abbia fatto più male, Pamela Prati risponde: “Adesso ho la forza di poter dire: niente. Aspetto di salire su un palco, di poter cantare o ballare. Per le ‘malelingue’ si muore, io sono quasi morta. E invece... la verità mi ha salvato. E dopo il libro farò un docufilm non sulla fuffa, sul fake, ma con la verità. Hanno lavorato in tanti sulla mia storia, tranne me stessa. Adesso lo faccio io. Vi aspetto con le critiche: sappiate che vi scontrate contro il granito della Sardegna. Sono forte, fortissima e sono sarda: onesta e sincera”.