- La 52enne oggi è un volto tv di successo, ma il suo percorso ha richiesto sacrifici
- Quando studiava danza ha trascorso un periodo difficile in cui piangeva quotidianamente
Rossella Brescia ha raccontato del suo percorso per diventare una ballerina e dei sacrifici fatti.
Il volto tv, oggi 52enne, ha spiegato che c’è stato un periodo della sua vita che piangeva tutti i giorni sotto la doccia.
Lo ha detto a ‘Il Corriere della Sera’, ripercorrendo i passi che l’hanno portata nel mondo della danza. Tutto è nato da bambina, a nove anni, nella sua Puglia.
“Guardavo la televisione, Alessandra Ferri ballava un passo a due. Mi sono detta: io voglio fare questo. Solo che abitavo a Martina Franca e lì non c’erano scuole civiche dedicate alla danza a cui potessi iscrivermi. Ho rotto le scatole a casa finché non mi hanno portato a un corso private”, ha detto.
Era già “grandicella” quando si è trasferita nella Capitale: “Poi ho fatto le audizioni e sono entrata all’Accademia nazionale di danza di Roma”.
Le sue docenti le ricorda con affetto: “Ho avuto insegnanti eccezionali - Rossella De Matteis, Adriana Giacovazzo - che mi hanno sostenuto nella scelta di fare questo mestiere”.
“Certo la strada negli anni non è stata sempre semplice: sono serviti sacrifici, ci sono stati periodi in cui ogni sera piangevo sotto la doccia”, ha poi confessato.
Le difficoltà, pensa, le sono state in fin dei conti d’aiuto: “No, non era terribile. Severità e rigore c’erano ma mi hanno fatto crescere e migliorare. Nessuno mi ha mai mancato di rispetto”.
Di insegnanti così oggi forse non ce ne sono più: “Bravi ce ne sono. Ma essere severi - in generale - forse genera un po’ di timore. Con quello che si sente, i professori che vengono attaccati anche dai genitori, c’è un altro clima rispetto ad allora”.