Pistorius, la Nike sospende il suo contratto

La Nike non può permettersi come testimonial un uomo al centro dello scandalo. "Nike ha sospeso il suo contratto con Oscar Pistorius. Crediamo che abbia diritto a un processo equo e continueremo a monitorare la situazione da vicino", ha scritto sul proprio sito l'azienda.
Ieri in tribunale l'accusa ha visto vacillare la sua tesi. Il vicino che avrebbe sentito urla e poi spari provenire dalla casa del campione, accusato dell'omicidio premeditato della fidanzata Reeva Steenkamp, abita in realtà a 600 metri dalla villa dell'atleta. Non solo. L'autopsia sul corpo della modella ha escluso segni di lotta. Gli steroidi ritrovati nell'abitazione si sono rivelati integratori naturali. Oggi nuovo controinterrogatorio nell'udienza.

Intanto è la Bbc a fare l'ennesimo scoop: l'ufficiale di polizia Hilton Botha, principale accusatore di Pistorius che ieri si è opposto fermamente alla libertà su cauzione paventando il pericolo di fuga, tre anni fa è stato accusato a sua volta di sette tentativi di omicidio per aver sparato contro un taxi nel tentativo di fermarlo. Il portavoce della polizia di Gauteng, Nevile Malila, ha spiegato alla stampa che le accuse a carico di Botha inizialmente erano cadute: "Soltanto ieri abbiamo appreso che sono state ripristinate".
Intanto i gossip su come vivrebbe Pistorius in carcere sono assillanti. Dormirebbe per terra, perché nella la stazione di polizia di Brooklyn a Pretoria, non ci sono letti, come scrive Beeld. Le forze dell'ordine si difendono: "Tutto ciò che posso dire e che Pistorius viene trattato con lo stesso livello di dignità umana con cui vengono trattati tutti i detenuti, come stabilito dalla Costituzione", ha sottolineato il comandante Andre Wiese.