Dopo diversi arresti e bizzarri episodi che l'hanno visto protagonista in questi ultimi anni, Shia LaBeouf ha finalmente avuto la forza di chiedere aiuto. L'attore, finito in manette per aver creato scompiglio durante una performance del musical "Cabaret" allo Studio 54 di Manhattan la scorsa settimana, fumando nel teatro e disturbando attori e pubblico, ha deciso di seguire una terapia per combattere la sua dipendenza da alcol. Niente rehab quindi per il 28enne come si era pensato in precedenza quando è stato avvistato entrare in una clinica privata in California.
"Contrariamente a precedenti notizie errate, Shia LaBeouf non è entrato in un centro di riabilitazione ma sta volontariamente seguendo una terapia per la sua dipendenza dall'alcol", ha rivelato il suo portavoce, "Lui capisce che le sue azioni recenti sono il sintomo di un più grande problema di salute e ha fatto il primo dei tanti passi necessari verso la guarigione". Un fotografo che l'ha beccato un paio di giorni fa a Los Angeles mentre si dirigeva verso una clinica di rehab aveva raccontato: "Shia era nervoso; non sembrava stare bene tutta la mattina. Guardava in basso e non ha parlato neanche col suo autista. Non sembrava che volesse farlo ma sapeva di doverlo fare".