Milly Carlucci, il suo cast di 'Altrimenti ci arrabbiamo'

Milly Carlucci è entusiasta del suo nuovo show, "Altrimenti ci arrabbiamo", in prima serata su Rai Uno, inizialmente con quattro appuntamenti a partire dal prossimo 6 aprile. Sfiderà Amici di Maria De Filippi, senza paura. Il talent è tutto nuovo e prodotto da Magnolia. Ragazzi dai 9 ai 18 anni proveranno a inseganre ad allievi vip le loro passioni. Il cast lo ha svelato via, via la conduttrice utilizzando il social.

"Pablo Espinosa, Nino Frassica, Tania Cagnotto e Nicoletta Romanoff li avevo annunciati la scorsa settimana con i consueti indovinelli. Questo gioco un po’ infantile ed ingenuo mi diverte perché è un modo diverso, informale e cordiale di stare in contatto con chi mi segue anche su internet - ha scritto sul suo blog la Carlucci - Stamattina tra una telepromozione e l’altra mi sono divertita ad annunciare altri personaggi che mi hanno dato fiducia e che parteciperanno ad "Altrimenti ci arrabbiamo". Ho confermato le indiscrezioni che riguardavano Amadeus e Simone Corrente e lanciato altri due indovinelli. Siete stati bravissimi: avete subito indovinato Gianfranco Vissani, il grande chef e Gabriele Rossi, un attore e ballerino che ha avuto grande successo al fianco di Terence Hill in "A un passo dal cielo". Mancano solo due nomi e sarà completo. Poi svelerò la giuria".

Milly sempre via Twitter ha manifestato pure il suo malcontento per alcune polemiche nate dopo che sono state pubblicate notizie false sul programma. "Ancora bufale su internet per screditare il nostro lavoro - ha cinguettato - Cachet inventati, polemiche pretestuose e giornalisti disinformati. Il nostro programma darà la possibilità ad un giovane di approfondire i propri studi, io e i miei autori abbiamo chiesto anche un omaggio per gli altri partecipanti. Oltre a un contributo da dare a Save the Children per le proprie campagne umanitarie. Senza chiedere altri soldi alla gente. Per la cronaca, prima di cominciare abbiamo già tutti gli spazi pubblicitari pieni. Mi sa che stavolta ci arrabbiamo davvero!". E ha aggiunto: "Non facciamo raccolte di denaro, cerchiamo di fare un buon programma, di raccogliere pubblicità che contribuirà agli stipendi su cui vivono tante famiglie. La beneficenza non la fa il programma, ma la gente che paga, così come a Telethon. Questo ha creato molte polemiche in UK".