Alessandro Cattelan torna in tv, su Netflix con un docu-show di 6 puntate, Una semplice domanda. Gli ospiti, tutti famosi, risponderanno a un quesito che si è posto sua figlia, Nina, 10 anni, avuta dalla moglie, l’influencer Ludovica Sauer (è anche padre di Olivia nata il 29 febbraio 2016): “Papà, Come si fa a essere felici?”. Il conduttore 41enne è entusiasta, anche se, intervistato da Grazia, quando deve fare un bilancio dei suoi 20 anni di carriera, confessa: “Ho cominciato in maniera incosciente, i primi tempi neanche lo immaginavo come il mio futuro. Poi, quando ha chiuso Mtv mi sono reso conto che, a 24 anni, quella era la mia unica forma di sostentamento e che non sapevo fare altro, così mi sono impegnato. Oggi provo spesso paure che sono una il contrario dell’altra. Ho paura di non avere successo con quello che faccio ma, appena le cose vanno bene, sento addosso troppa pressione. E’ difficile stare in equilibrio”.
Sullo show Da Grande in prima serata su Rai Uno, piuttosto criticato e che ha avuto ascolti mediocri, il presentatore dice: “Se vai a fare un incontro di boxe ti prepari anche a prendere pugni, ma il fatto di saperlo non vuol dire che poi non ti facciano male. Poi guardi le cose da altri punti di vista e trovi elementi di soddisfazione: lo show non è stato ignorato, ha fatto discutere, è comunque un bel risultato”.
Nel suo docu-show confessa di non aver mai avuto un ‘vero’ lavoro, Alessandro spiega: "In realtà qualcuno l’ho fatto. Ho raccattato bicchieri in discoteca e lavorato in un centro scommesse dove entravano signori anziani che si giocavano la pensione in un pomeriggio. Ma mi sono trovato presto in un mondo in cui i privilegi erano nettamente sproporzionati rispetto alla fatica che impiegavo. Oggi è più complicato. Più sei conosciuto più sei bersagliato dalle opinioni altrui. Non puoi sentirti oggi un genio e domani un cretino”.
Cattelan su di lui che nella serie parla dell’amore come fonte di felicità e la sua infanzia rivela: “Sono figlio unico, dato a cui mia moglie attribuisce l’origine di ogni mio difetto. Ho avuto un’infanzia serena con genitori abbastanza severi. Se a scuola bisticciavo con un professore, non c’era la possibilità che la colpa fosse dell’insegnante”. E aggiunge: “Oggi sono famoso per essere il più rigido tra noi padri giovani”. Poi conclude: “Nella vita ho sempre puntato molto sulla mia capacità di farmi scivolare tutto addosso e mi sembra di avere un po’ perso questo talento”.