Il 25 e 26 settembre arriverà sugli schermi di RaiUno un grande appuntamento: la fiction “Il grande Torino”, che racconta le mitiche gesta della squadra granata degli anni ’40, fino ad arrivare alla sua tragica fine nel disastro aereo di Superga.
Tra i protagonisti Beppe Fiorello, nei panni di Valentino Mazzola. Ieri l’attore, a Milano con il resto del cast (Ciro Esposito, Michele Placido, Remo Girone, Tosca D’Aquino e gli altri) e il regista Claudio Bonivento per l’anteprima della fiction al 57° Prix Italia, ha parlato del suo personaggio e della sua passione per la recitazione e il calcio.
"Non sono tifoso, ma ho sempre avuto simpatia per la Juventus. Qualcuno ha scritto che è assurdo che, da tifoso juventino, possa dare il volto a capitan Mazzola: ma si può avere simpatia per una squadra e continuare a fare il proprio mestiere – spiega Fiorello - Quest'anno, comunque, butterò un occhio anche a Palermo e Messina". E continua: “Ho apprezzato le parole commosse di Sandro Mazzola. Il suo
commento mi basta. Ci ho messo tutta la passione nell'interpretare questo personaggio. E’ stato faticoso anche fisicamente. Odoacre Chierico, giocatore della Roma anni '80, ci ha allenato duramente per diverse settimane. Mi sono concentrato soprattutto sul sinistro, perché Valentino era sinistro. Il calcio di oggi è diverso. I calciatori hanno perso il romanticismo. Sono meno fedeli di allora alla maglia. Francesco Totti è un uomo che stimo e stimerò sempre: sarebbe potuto finire in qualunque squadra del mondo, pagato fior di milioni, e invece è rimasto a Roma. Anche Del Piero e Maldini sono un esempio in questo senso. L'elemento umano forse è rimasto ancora simile a quell'epoca, ma è il sistema che è cambiato, con tutte le pressioni della pubblicità, degli sponsor, della politica".
Beppe Fiorello da appuntamento a tutti i nostalgici e gli appassionati sul piccolo schermo, per assaporare il pallone d’altri tempi, quello ancora capace di far battere il cuore e, soprattutto, riempire gli stadi.
Foto: E.Rossi © Gossip.it
