''Lascerò Milano e l'Europa, in politica i razzisti provano a governare'': Boateng annuncia il trasferimento in un altro continente

  • Il 36enne, ex marito di Melissa Satta, dopo aver trovato Gesù è molto cambiato
  • Sugli insulti razzisti ricevuti in passato: “Sono stato un mese senza uscire, a letto”

Kevin Prince Boateng sulle pagine di La Repubblica dice la sua sul caso Maignan. Il portiere milanista durante la partita di sabato scorso contro l’Udinese in Friuli è stato oggetto di vergognosi cori razzisti. Il match è stato addirittura sospeso per 5 minuti, la squadra rossonera è uscita clamorosamente per protesta dal campo in segno di solidarietà. La procura ha avviato le indagini e aperto un fascicolo. L’ex marito di Melissa Satta non fa sconti. Lascerò Milano e l'Europa, in politica i razzisti provano a governare”, sottolinea e annuncia il trasferimento in un altro continente. Andrà in Australia.

''Lascerò Milano e l'Europa, in politica i razzisti provano a governare'': Boateng annuncia il trasferimento in un altro continente. Andrà in Australia

Padre di Jermaine-Prince, nato il 23 maggio 2008 dalla relazione con Jennifer, la sua prima moglie, dalla seconda consorte, la Satta, ha avuto il 15 aprile 2014 Maddox. Boateng l’11 giugno 2022 ha sposato Valentina Fradegrada, ma anche con lei è finita, stavolta senza figli. A 36 anni lo sportivo si sente legato solo a Gesù: ha avuto una svolta mistica, si è anche battezzato. La sua esistenza ora è mutata radicalmente. Sugli insulti razzisti ricevuti da lui stesso in passato sottolinea: “E’ necessario entrare nella testa dei bambini. E proteggere i giocatori. Non ne conosco uno che non abbia problemi mentali”.

Lui ha sofferto: "Sono stato un mese senza uscire, a letto. Tornavo a casa piangendo: veniva il mio bambino e non riuscivo a giocare con lui, ero vuoto. I social media sono diventati un’arma per distruggere le persone”.

Il 36enne, ex marito di Melissa Satta, dopo aver trovato Gesù è molto cambiato

Boateng racconta come ne è uscito: “Dopo la retrocessione con l’Hertha Berlino, la squadra della mia infanzia e del mio cuore, dovevo smettere: fisicamente non ce la facevo più. La Fifa mi invitò a Sidney per il Mondiale femminile. Entrai in chiesa, mi misi a piangere: ho dato la mia vita a Gesù, mi sono battezzato. Mi è successo a 36 anni, non sono stato mai così contento come a Sidney. Tra qualche mese lascerò Milano e l’Europa, che è diventata cattiva. Crescono odio e invidia. In politica i razzisti provano a governare, in Germania con l’Afd. Vedo il Paese in cui sono cresciuto che li vota e voglio andare via. In Australia mi hanno proposto di aiutare a far crescere il calcio. Vado”.

A Sidney si è fatto battezzare

A chi insulta Prince direbbe “che gli serve Gesù”. “Ognuno di noi è cresciuto in modo diverso, con le proprie esperienze. Ma nella Bibbia c’è scritto tutto, pace e amore: il razzismo non ha proprio senso”, conclude.