''Forse le protesi al seno hanno influito'': Carolina Marconi e il tumore, avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica

  • L’ex gieffina 45enne rivela: “L’ultima tac ha evidenziato qualcosa di 9 millimetri al fegato”
  • “Il cancro al seno era aggressivo ma molto piccolo", grazie a una risonanza i medici l'hanno visto

Carolina Marconi aspetta con ansia di poter fare la risonanza. Guarita dal tumore al seno un anno e 10 mesi fa, ha avuto una notizia che la spaventa nell’ultimo esame fatto. “Mammografia ed ecografia erano a posto, ma la tac ha evidenziato qualcosa di 9 millimetri al fegato che va controllato meglio con una risonanza con liquido di contrasto”, spiega a Gente. La si può fare solo almeno 15 giorni dopo la tac. La 45enne fino a quel momento non sarà tranquilla. Intanto dà un avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica. “Forse le protesi al seno hanno influito”, confida al giornale parlando del cancro.

''Forse le protesi al seno hanno influito'': Carolina Marconi e il tumore, avvertimento a chi ha fatto la mastoplastica

“Quando mi hanno trovato un tumore al seno non avevo fatto una prevenzione corretta: c’era il Covid, avrei potuto fare i controlli regolari con mascherina e tutte le precauzioni necessarie, ma ho avuto paura e ho ritardato la mammografia. L’ho fatta a due anni e mezzo dalla precedente: ho scoperto dopo che se l’avessi fatta solo un anno e mezzo prima mi sarei salvata da tumore, chemioterapia, asportazione di 13 linfonodi e mastectomia totale, precisa l’ex gieffina, che si batte fortemente ora per la prevenzione. 

“E c’è anche un’altra cosa - continua Carolina - Prima di ammalarmi avevo delle protesi al seno, e forse hanno influito anche quelle, cercherò di capire meglio. In ogni caso il mio tumore, che era molto aggressivo ma anche molto piccolo, non si è visto bene subito da mammografia ed eco. C’è voluta una risonanza perché venisse diagnosticato. Per questo dico: ‘Ragazze, se avete delle protesi al seno, siate ancora più attente. E se c’è qualcosa, non accontentatevi del primo parere’”.

Al suo fianco la 45enne ha sempre Alessandro Tulli, 41 anni: i due desiderano un bambino

La Marconi dopo essere guarita dal tumore a gennaio 2022 ha cominciato un percorso con una terapia ormonale della durata di cinque anni: “Periodo durante il quale mi hanno indotto una menopausa precoce interrompendo il ciclo, con controlli ogni sei mesi e una tac all’anno”. E precisa: “Il controllo di questi giorni era un po’ l’ultima carta: ho un ovulo congelato e se fosse andato tutto bene i medici mi avrebbero consentito di sospendere lo stop al ciclo per due anni per affrontare una gravidanza, e poi riprendere gli ultimi tre anni di terapia ormonale in seguito”. Il desiderio di maternità col compagno Alessandro Tulli, 41 anni, è sempre presente.

Carolina sull’uomo che ama dice: “Con lui ci guardiamo in faccia senza bisogno di parlare, siamo fiduciosi entrambi, ma a volte la paura ti assale e ti toglie il respiro. Non servono le parole, ci sono momenti in cui è meglio non dire niente. Mi dispiace che anche lui subisca tutto questo, so quanto desideri una famiglia. Il nostro desiderio è avere un bambino, abbiamo anche pensato all’adozione, se finalmente si sbloccherà il tema del diritto all’oblio oncologico…”.