Chris Brown ha respinto il patteggiamento per l'accusa di aggressione a Wahignton DC. Il rapper è stato arrestato, insieme alla sua guardia del corpo Christopher Hollosy, nel mese di ottobre dopo aver presumibilmente fratturato il naso ad un uomo e averlo insultato con un epiteto omofobo. Durante un'udienza dei giorni scorsi, ha rifiutato, in accordo con la guardia del corpo, l'offerta di ridurre l'accusa a una semplice aggressione. i
Secondo quanto riporta il sito TMZ, Chris e il suo avvocato, Mark Geragos, sono ansiosi di vedere i filmati che i poliziotti sostengono di aver ottenuto grazie alle telecamere di videosorveglianza poste nella zona dove è accaduto il fatto. Entrambe le parti hanno convenuto di incontrarsi nuovamente il 20 febbraio. Questo darebbe ai legali il tempo necessario per rivedere le undici prove disponibili e negoziare un eventuale patteggiamento. Gli avvocati di Brown hanno chiesto una deroga di apparizione per il processo di febbraio, citando l'attuale ricovero del cantante in una rehab per la gestione della rabbia. Comparire in tribunale lo porterebbe a perdere fino a tre giorni di trattamento e questo ritarderebbe il completamento del programma. In caso di condanna la star della musica rischia 180 giorni di carcere e una multa di 1000 dollari a Washington, ma i suoi veri problemi legali sono in California.
Brown, subito dopo l'incidente, si è recato volontariamente in un centro di riabilitazione a Malibu, ma è stato espulso per aver lanciato un sasso contro il finestrino della macchina di sua madre Joyce. Il rapper si trovava già in libertà vigilata per aver picchiato nel 2009 l'allora fidanzata Rihanna che gli è stata revocata dopo quest'ultimo arresto, ma invece di finire in carcere, gli è stato ordinato di seguire un programma per il controllo della rabbia in una struttura adeguata. In California la prossima data del processo è fissata per il 10 febbraio.