Claudia Galanti: 'Ho vissuto una vita irreale. Il lusso che mostravo? Tutto finto. I figli ti salvano. Ora lavoro in cucina’

Claudia Galanti a Chi nel nuovo numero in edicola rivela quanto la sua esistenza dorata sia cambiata. Ora la 37enne paraguaiana vive per i figli, Liam, 8 anni, e Tal 6, e lavora in cucina. Il lusso che mostrava una volta sui social era tutto finto. Lo sa fin troppo bene adesso.

Claudia Galanti ora lavora in cucina. Il lusso mostrato in passato? 'Tutto finto', dice la 35enne

“Ho capito di aver vissuto una vita irreale. Si ricorda quando mostravo sui social aerei, elicotteri privati, barche, soldi, viaggi? Era tutto finto. Io lo sapevo. Ma ballavo e mi piaceva ballare in quella vita. Di vero però ci sono stati tre figli e un grande amore, e a chi mi critica, sorrido. I figli sono vita. Ciò che mostriamo, a volte, sono gli errori che facciamo. Ma i figli salvano tutto”, spiega Claudia Galanti. Il lusso di una volta non esiste più. Era tutto finto, inutile probabilmente. Ora lavora in cucina, sogna un ristorante tutto suo ed è contenta che il settimanale si ricordi ancora di lei. “Quando le possibilità economiche cambiano, ti volti e non c’è più nessuno”, sottolinea la showgirl e modella.

“Io sopravvivo. Grazie a Liam e Tal e grazie alla cucina. Per il resto in Francia rimango popolare, ma perché sono la donna del più grande criminale di tutti i tempi, veda lei se le pare una bella situazione”, dice Claudia Galanti, facendo riferimento ad Arnaud Mimran, il padre dei suoi bambini, ancora in galera, con alle spalle 4 anni scontati e altri 4 da scontare di pena.

La paraguaiana sogna un ristorante suo e per ora sopravvive, grazie ai due figli, Liam, 8 anni, e Tal, 6

Claudia Galanti sa che il lusso mostrato era finto. Ora vive a Parigi con i figli e lavora in cucina. Di Arnaud fa sapere: “Come posso amare un uomo che è in galera e non so quando uscirà? Di certo non farò mai più figli con nessuno. Se ne volessi un altro, lo farei solo con lui, pur sapendo che forse non sarà mai liberato”.

Lavora in cucina, per pochi fidati amici. Ha capito che i tanti che le stavano intorno prima, si approfittavano di lei: “Ero un bancomat per molti, troppi di quelli che mi stavano accanto. Dentro di me lo sapevo, ma volevo ‘non vedere’. Poi, dopo la morte di Indila e l’arresto di Arnaud, sono spariti tutti. Nessuno che abbia chiamato per dirmi: ‘Claudia, hai bisogno?’. Anzi, ancora oggi qualcuno, convinto che io possa regalare qualcosa, mi chiama e mi dice: ‘Claudia, ho bisogno’. Li mando a quel paese”.

In Italia tornerebbe solo per un progetto serio e duraturo in cucina. Ma riuscirà comunque a realizzare il sogno di avere un ristorante tutto suo: “Sono una brava persona, me lo merito”. Intanto in Francia va quasi tutti i giorni sulla tomba della figlia Indila, morta il 3 dicembre 2014 a soli 9 mesi. La sua scomparsa è il dolore della vita. Non si perdonerà mai per non esserci stata la notte in cui la bambina si sentì male.