Aperto il testamento della Duchessa d'Alba

A quasi due mesi dalla sua morte è stato aperto a Madrid il testamento della Duchessa d'Alba. Il patrimonio della nobildonna, la più titolata al mondo, secondo quanto riportava Forbes nel 2011, ammonta a 3 milioni di dollari. Quote divise secondo la legge: al marito deve andare un terzo dell'eredità, divisa tra beni e denaro, i due terzi ai sei figli e alla Fondazione Casa de Alba, che controlla beni intoccabili salvo autorizzazione del Ministero della Cultura. Il testamento della Duchessa d'Alba ha però riservato una sorpresa...

Aperto a Madrid il testamento della Duchessa d'Alba, venuta a mancare quasi due mesi fa

Alfonso Diez Carabantes, vedovo della Duchessa d'Alba, di 26 anni più giovane, come prova di amore incondizionato, come si evince dal testamento, per dimostrare di non avere interessi economici, aveva firmato prima del matrimonio ben quindici clausole che prevedevano la rinuncia a qualsiasi eredità e all'usufrutto dei beni. Ma la legge gli attribuisce un terzo della cospicua eredità lasciata dalla nobildonna. I figli della Duchessa d'Alba hanno proposto Diez Carabantes una liquidazione, come prevede la legge spagnola, della parte che gli spetterebbe, una somma pari a un terzo dell'eredità che non include nessun bene da dividere con gli eredi della defunta moglie. 

La Duchessa d'Alba insieme al marito Alfonso Diez, di 26 anni più giovane di lei
I funeralei della Duchessa d'Alba, la nobildonna con il maggior numero di titoli del mondo

Secondo quanto riportano i quotidiani spagnoli, Alfonso avrebbe confidato a degli amici di voler rispettare il patto prematrimoniale e di non avere nessuna intenzione di mettersi contro i figli della moglie. Si mormora che la Duchessa d'Alba abbia garantito più volte al marito, anche in presenza di altre persone, una pensione a vita di sei mila euro al mese e un appartamento, ma la cosa non è mai stata messa per iscritto. Così, seppur Alfonso sia disponibile ad accontentarsi del vitalizio, anche alquanto modesto rispetto al patrimonio lasciato dalla nobildonna, senza alcuna indicazione scritta, non gli può essere riconosciuto.