Fabio Volo: 'Casomai' ci riprovo col cinema...

"E' evidente che c'è una crisi nel cinema italiano se io faccio film...!".
Geniale, imprevedibile e ironico. Fabio Volo ieri mattina ha presentato alla stampa
romana il suo nuovo film, "La febbre", che uscirà venerdì 1 aprile in 240
sale italiane distribuito da 01. Presente il regista della pellicola
Alessandro D'Alatri, la bella Valeria Solarino, I Negramaro, il gruppo
musicale che ha composto le suggestive musiche della colonna sonora, e il
resto del cast.

"E' un film politico, una critica propositiva
all'Italia della burocrazia immobile
", spiega D'Alatri. La pellicola,
ambientata a Cremona, racconta la storia di Mario Bettini, geometra di
provincia e studente fuori corso d'architettura. Mario, amante della vita,
ha un piccolo sogno: aprire un locale con alcuni cari amici. Per realizzare
il suo desiderio, si cala in una realtà diversa, quella d'impiegato
comunale, pronto a tutti i compromessi possibili per spianarsi la strada.
L'incontro con l'amore e con un amico libero dalle costrizioni sociali
quotidiane, gli regaleranno, però, una prospettiva diversa e migliore. Mario
troverà, finalmente la sua strada...
"Il titolo è dedicato a quella
febbre della mediocrità che abbassa le difese immunitarie del nostro Paese
-
dice il regista - E' anche l'auspicio che possa trasformarsi in febbre di
crescita. E' una dichiarazione d'amore e rabbia per l'Italia, ma non è un
film contro. E' un invito a costruire, a rimboccarsi le maniche, a
cominciare dal pianerottolo di casa propria l'unica rivoluzione
possibile
".

Fabio Volo torna a distanza di sei anni sul set, dopo il
fortunatissimo "Casomai", sempre diretto da D'Alatri: "Fare l'attore è un
lavoro affascinante. Se fosse per me, girerei un film al giorno. Durante la
lavorazione si crea una specie di famiglia. Non so se sono un attore.
Qualche giorno fa dovevo rifarmi i documenti. Sono andato in Comune e, al
momento di dare la mia professione, non sapevo cosa dire. Scrivo libri, ma
definirmi uno scrittore mi sembrerebbe troppo; giro film, ma non mi sento un
attore in toto; conduco programmi in tv e radio. L'impiegata comunale, una
signora con l'accento meridionale, capendo la mia perplessità, mi ha
consigliato di scrivere 'artista'. 'Non si preoccupi - ha detto -'artista' va
benissimo'. Quindi ora, per favore, lasciatemi in silenzio, sono
un artista...devo concentrarmi...
".
La vita sorride all'istrionico Fabio
e lui coglie al 'volo' le occasioni. "La mia febbre sono le donne, lo
confesso!
", ammette spregiudicato. Più seria la Solarino: "La mia è il
cinema. In questo film interpreto un personaggio rivoluzionario che insegue
i sogni di Mario. Penso che anche nella vita bisogna fare lo stesso,
affinchè i sogni non diventino semplici utopie
". D'Alatri ama l'esistenza
tutta: "La mia febbre è il cinema, la mia macchina da corsa e la mia
famiglia, ma è la vita intera che mi appaga. Bisogna pensare all'ora, mai
dire 'dopo'. Solo così tutto ha un senso
".

SPECIALE CONFERENZA STAMPA "LA FEBBRE"

LE FOTO DI SCENA DE "LA FEBBRE"

© 2005 GossipNews - Foto: A.Capozzi