Gabriel Garko inizia a essere molto stanco di vedere il suo nome in prima pagina legato a diversi scandali. L’attore ha parlato con il settimanale ‘Chi’ (che lo ha intervistato nel nuovo numero in edicola da mercoledì 21) per spiegare di essere sereno, nonostante il coinvolgimento mediatico in vicende davvero poco gradevoli sta avendo un effetto negativo sulla sua vita, in un periodo già particolare a causa dei problemi di salute di suo padre. “Sono giorni che lavoro incessantemente, che mio papà non sta molto bene e che il mio nome riempie le pagine dei giornali. Ciononostante sono sereno, ma non nascondo che non è facile sopportare questa gogna mediatica”, ha fatto sapere al magazine diretto da Signorini.
Il 48enne negli ultimi tempi è stato coinvolto ancora nell’ormai noto Ares Gate, lo scandalo relativo alla presunta setta che ruoterebbe attorno al produttore cinematografico Alberto Tarallo e alla morte di Teodosio Losito, l’ex compagno di Tarallo che si è suicidato nel 2019. Poi c’è la vicenda dell’arresto di Anna Bettozzi (nome d’arte, Ana Bettz), accusata di legami con la Camorra e di aver riciclato denaro sporco (il Corriere della Sera riporta che Garko sarebbe sospettato di aver preso 150mila euro in nero dalla Bettozzi). Il bel torinese è stato ascoltato in Procura a Roma proprio riguardo le indagini sulla morte di Losito.
“Ho detto a chi di dovere tutta la verità. Non ho altro da aggiungere e spero che presto, nel bene o nel male, si faccia luce su questa brutta vicenda. È assurdo che la vita mi riporti, in continuazione, al passato quando io ho solamente voglia di guardare avanti”, ha fatto sapere.
“Non si scherza con la vita delle persone. Ma oramai ci sto facendo il callo: negli anni mi hanno dato dell’attore di serie B, della ‘mignotta’, del rifatto, del gay per convenienza. È assodato che il mio personaggio venga sempre visto in un altro modo e me ne accorgo ogni qual volta incontro qualcuno. È oramai un classico la frase: ‘Ti facevo diverso’”, ha poi aggiunto.