Gabriella Corona: 'Senza Carlos Fabrizio non sopravvive'

Sono trascorsi 110 giorni da quando Fabrizio Corona ha fatto il suo ingresso in cella. E' rinchiuso nel carcere di Opera e dovrebbe rimanerci per altri 4 mila giorni. Per sei volte al mese i parenti possono andare a fargli visita. Mamma Gabriella va sempre dal figlio, come pure i fratelli, Francesco e Federico. "Fabrizio deve sapere che possono levargli la libertà, ma non la sua famiglia", ha spiegato la donna a Chi.

Durante gli incontri non ama parlare molto: "Però mi chiede di essere la sua voce fuori di lì. E mi dice che vuole vedere suo figlio Carlos. Gli manca. Fabrizio ne ha diritto, ma il permesso di visita dev'essere definito, quanto dall'attuazione, da una psicologa del tribunale che attraverso i colloqui con il bambino stabilirà tempi e modi. E ancora non si è espressa in via definitiva". A sentire Gabriella, il bimbo vuole vedere il paà: "Per lui è un eroe. Mi fa domande su com'era da piccolo, mi chiede con cosa giocava e se era già così forte. Quando gli chiedo se devo dirgli qualcosa da parte sua, mi dice. "Digli che deve tenere duro e che io lo amo tantissimo"".

Hanno comunicato, finora, con alcune lettere, ma niente di più. Carlos è diverso da Fabrizio: "Tranquillo, riflessivo, curioso, attento. Fabrizio è sempre stato estremamente impulsivo e vivace". Gabriella in carcere vede altri piccoli che vanno a trovare i loro cari, il clima non è triste o angosciante, vorrebbe che anche Nina Moric capisse che non sarebbe un trauma. Sa che Corona ha sbagliato molto: "Ma una cosa è certa, ama moltissimo suo figlio. Forse non è riuscito a manifestarlo, ma una cosa buona che può nascere da questa situazione è che costruiscano un rapporto. Ne hanno bisogno entrambi. Lui per sopravvivere, Carlos perché gli serve una figura paterna. Suo padre non è morto e può dargli molto amore". La pena e il dolore di Gabriella sono in ogni sua parola. Per Fabrizio "un atto di ingiustizia e una pena spropositata". Avrebbe preferito che fosse affidato a servizi sociali perchè secondo lei "la giustizia non è solo punire, è anche aiutare".