E' calciomania in Giappone: il popolo orientale si apre all'occidente non grazie alle diplomazie politiche o alle manie consumistiche americane, ma grazie alla magica sfera che non smette di stregare i calciofili di tutto il mondo: il pallone. Si chiama Kamo Soccer Shop il rivoluzionario negozio in cui è possibile trovare tutto, gli oggetti più impensabili, su 31 delle 32 nazionali che stanno partecipando al Mondiale (manca solo il Senegal), e dove per entrare bisogna fare interminabili file. Tutto per comprare una maglia della squadra di casa, o della nazionale straniera "adottata", da indossare per andare poi a fare un'altra fila: quella davanti a uno dei tantissimi sport-bar che trasmetteranno l'evento su un megaschermo.
Per entrare si pagano 1.500 yen, circa 14 euro, ma vale la pena pur di gridare "Nippon" tutti insieme. Chi invece vuole dedicarsi solo agli acquisti da Kamo, non ha che l'imbarazzo della scelta. Piace molto la maglia azzurra numero10 di Totti, un vero sex-symbol. Anche Del Piero è un idolo, adorato dalle ragazze giapponesi. Unico grande assente nei negozi giapponesi dedicati al Mondiale, a causa dell'esclusione del Trap, è Roberto Baggio. Sì, perché la numero 10 del club del Brescia, attuale squadra del codino, confermano a Tokyo e nel negozio-tempio del calcio a Kobe, è molto difficile da trovare e quindi non ha prezzo, specie se con la toppa della Lega Calcio sulla manica: c'è chi per averne una è disposto a tirare fuori fino a tremila dollari. Miracoli che riescono solo a Baggio.