L'aveva detto Kate Winslet: tutto pur di sconfiggere il dramma dell'anoressia che dilaga nel mondo della moda e non solo.
L'attrice a dicembre in conferenza stampa era stata categorica: "In casa mia non ci sono riviste di moda. Ho paura per Mia, la mia bimba di sei anni. Ho il terrore che prenda ad esempio ragazze troppo esili. E' solo questione di tempo prima che si renda conto di queste cose e mi spaventa molto. Ciò che non mi piace è che propongono un'idea di perfezione di un corpo che è sempre più magro. Questa tendenza è incredibilmente spaventosa perché le ragazze si lasciano impressionare già da quando hanno undici anni, fino ai diciannove o persino ai venti".
A distanza di poco tempo Kate ha deciso di portare in tribunale l'edizione inglese del settimanale Grazia. La causa? Un servizio in cui si diceva che la diva si era rivolta al Chinese Healing Institute di Santa Monica in California per dimagrire. Nell'articolo si parlava di una Winslet disperata per il suo peso e disposta a tutto pur di perdere chili.
L'11 febbraio, in occasione dei Bafta Awards a Londra, Kate, rispondendo alle domande dei giornalisti, si è detta furiosa per ciò che era stato scritto: "E' una vergognosa bugia. La notizia è totalmente inventata".
Ora non le rimane che far causa e chiedere un risarcimento milionario. Da dare in beneficenza, chiaro.
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