A distanza di tempo è nuovamente vittima di un'estorsione. Lapo Elkann è al centro dei riflettori, mentre, rimessosi in piedi dopo l'incidente in Vespa, seppur aiutato dal bastone, assolutamente cool, è negli Usa, tra Miami e New York, per i suoi griffatissimi store Italia Independent, molto preso con il lavoro insieme al suo fidato team.
Lapo è stato vittima dell'ennesimo ricatto per un video compromettente. La vicenda ha portato all'arresto di un cameriere di 31 anni. Altre due persone risultano indagate.
La brutta storia risale all'aprile scorso. Stando a quel che si legge nei fascicoli della Procura di Milano, Lapo Elkann avrebbe passato qualche ora, al termine di una serata, in compagnia dei fratelli Enrico e Giovanni Bellavista, nell'appartamento di uno dei due, come ha raccontato lo stesso rampollo di casa Agnelli. Uno dei fratelli, stando proprio alle parole di Lapo, “distese sul tavolo linee di sostanza di colore bianco, facendomi intendere fosse cocaina. Non mi ricordo assolutamente, anche in ragione del mio stato di confusione legato alla precedente assunzione di alcol, se provai tale sostanza”.
Secondo il racconto di Enrico Bellavista, il cameriere 31enne, però, quella sera Elkann non solo assunse la droga in questione, ma la portò in casa lui stesso. Sempre secondo Bellavista, l'imprenditore "ansimava evidentemente sotto l’effetto di stupefacenti, aveva indosso una giacchetta ed una coperta, e si lasciava andare sul divano ad atti di autoerotismo”. Il cameriere lo avrebbe così immortalato con lo smartphone e, in possesso del video, avrebbe scelto la strada del ricatto. Enrico Bellavista a giugno ha contattato insieme al fratello Giovanni Lapo Elkann minacciandolo di diffondere quelle immagini e chiedendogli 120 mila euro per cancellare il filmato.
E' stato proprio Lapo Elkann lo scorso 29 ottobre a denunciare il fatto e a confessare pure di aver dato, tramite un suo stretto collaboratore, 30 euro a Bellavista, certificati da una 'scrittura privata', per avere in cambio il telefonino con all'interno il video. “Ero stanco e spaventato di essere sottoposto a una gogna mediatica continua, con il timore fondato di un grave danno per la mia reputazione”, si legge dai verbali di Lapo. Enrico e Giovanni purtroppo per lui, però, hanno deciso di andare avanti con il ricatto.
Come accertato dalle indagini dei carabinieri e del pm Giancarla Serafini, i due fratelli si sono messi in contatto con il paparazzo Fabrizio Pensa, detto “Bicio”, in passato invischiato nella vicenda Vallettopoli, perché chiedesse a loro nome altri 350 mila euro a Lapo Elkann. e a sua volta minacciando, che, se i soldi non fossero arrivati, avrebbe ceduto "le immagini al giornalista Alfonso Signorini o, in alternativa, di provvedere direttamente alla loro divulgazione in Rete”. Per fortuna, con la sua denuncia, si sono messe di mezzo le forze dell'ordine per procedere con l'arresto. Enrico Bellavista, contattato con il pretesto di consegnargli 90 mila euro, è finito in manette in un albergo di Milano. Indagati, inevitabilmente, anche il fratello e il paparazzo Fabrizio Pensa. Il commento di Lapo Elkann in merito al ricatto e all'arresto è arrivato sul social. “Le notizie di oggi sono la carta igienica di domani”, ha scritto in inglese su Facebook. Il suo avvocato Giovannandrea Anfora ha voluto intanto precisare che le circostante in cui è stato girato il video “sono manifestamente false e non vere”. Un espediente dell'uomo arrestato di “oscurare le sue accertate responsabilità”. Ma è l'ennesima storia che riporta Lapo Elkann al centro della cronaca e sempre per presunti eccessi assolutamente fuori dalle righe.