Nadezhda Tolokonnikova, che molti conoscono pure come Nadia, è stata trasferita in un campo di lavoro a 4.500 chilometri da Mosca, in Siberia. Vladimir Putin ha punito duramente una delle leader delle Pussy Riot, condannata a due anni di prigione per la manifestazione contro di lui andata in scena nella cattedrale Cristo Salvatore.
Il marito della Tolokonnikova, Piotr Verzilov, alcuni giorni aveva dato la moglie per dispersa. L'uomo aveva spiegato che doveva essere spostata dal carcere ai campi di lavoro. Ma è usanza comune della polizia russa non fornire alcuna notizia dei detenuti durante gli spostamenti.
Nadia aveva iniziato lo sciopero della fame per denunciare a tutti le condizioni inumane del lavoro forzato e le continue minacce, intimidazioni e i soprusi a cui era sottoposta da parte dell’amministrazione penitenziaria. Piotr ritiene che il trasferimento in Siberia sia stato nell'ennesimo atto di punizione nei confronti della moglie: con questi comportamenti avrebbe richiamato l'attenzione del resto del mondo sulla sua situazione pazzesca. A Putin tutto ciò non piace.