Paola Perego non si ferma più. Non solo "Domenica in". Dal 13 dicembre la conduttrice sarà al timone di "Così lontani così vicini" in coppa con Albano Carrisi, in prime time su RaiUno. Cercherà di aiutare le persone che scrivono a ritrovare un parente mai conosciuto o perso di vista per le vicende della vita. "Sono una portatrice di buone notizie e questo è davvero emozionante per me - ha confessato a Visto - Dentro ogni storia c'è una vicenda umana irripetibile". La trasmissione, alla seconda edizione, lo scorso anno era condotta da Cristina Parodi. Paola Perego, invece, guidava "La vita in diretta": è come se si fossero scambiate il testimone. "Per lei provo stima e rispetto", ha sottolineato Paola.
La Perego per riuscire a viaggiare per il mondo alla ricerca delle persone da contattare e esserci per "Domenica in" ha fatto i salti mortali, ma tutto è andato per il meglio, grazie al lavoro di squadra. "Questo lavoro non si fa da soli, credo nel gruppo e mi fido ciecamente delle persone con le quali lavoro. Per questo mi ferisce molto se invece mi capita di trovare qualcuno che non s rivela leale - ha spiegato Paola Perego - Detesto chi mi ripete "sei bravissima" se invece sto sbagliando qualcosa, perché può capitare. Lavorare vuol dire confrontarsi onestamente".
In tv da prima di conoscere e poi sposare il suo attuale marito, il potente manager dei famosi Lucio Presta, la presentatrice è stata spesso accusata di essere una 'raccomandata'. "Non reagisco alle critiche gratuite, cerco di farmele scivolare addosso, anche se a volte non è facile - ha precisato Paola - Faccio questo lavoro da 32 anni, ho iniziato a muovere i primi passi nello spettacolo a 16 anni, per rendermi utile e portare un aiuto economico alla mia famiglia. Sono sempre andata avanti con le mie gambe. Chi conosce mio marito sa bene che riesce a scindere amore e lavoro. Eppure molti non mi perdonano di essermi innamorata del mio agente. Quando tutto va bene nessuno ci fa caso, le volte invece che le cose non vanno bene ho sempre gli occhi puntati addosso".
Guai a darle della 'raccomandata', allora. Paola Perego non si sente affatto privilegiata nel lavoro. Raccomandata, forse, sarà qualcun altra, non certo lei, che sa come muoversi nel mondo dello spettacolo.
E si è spiegata pure il perché forse i maligni le vogliano male: "Forse proprio il fatto che non rispondo agli attacchi, perché io so che questo lavoro potrei farlo ancora a lungo, ma potrei anche smettere domani. Non per questo perderei la mia identità, io non sono il mio lavoro, resto sempre la stessa. La mia vita è fuori, la vera dimensione la trovo nella mia famiglia". E se la gode. Giulia, la figlia, si è laureata in Economia e ora si prepara alla specialistica, Riccardo, il minore, si è appena fatto male giocando a calcetto. La Perego era negli Usa per il programma accompagnata da Lucio Presta, il ragazzo è andato al pronto soccorso da solo: "Ho pensato: anche lui è diventato grande e autonomo. Con i miei figli forse ho fatto un buon lavoro".