Raoul Bova può gioire, sono tutti pazzi di lui. Il suo debutto nei panni del fascinoso Don Massimo in Don Matteo fa il botto: l’esordio dell’attore nell’iconica serie tv di Rai Uno cattura 6 milioni 486mila spettatori e il 31.1% di share, superando i dati già ottimi della scorsa settimana, quando la fiction si era fermata al 28,8% di share.
Raoul ne era convinto. “Piacerà anche senza Terence Hill”, aveva sottolineato a Fanpage. Nel spiegare la sua affermazione, aveva chiarito: “Credo che chi ama una serie, continuerà a guardarla per quegli ingredienti che ha sempre trovato interessanti. Don Matteo parla al cuore e intrattiene, fa sorridere, fa passare una bella serata allo spettatore”.
Bova conquista, bello e intrigante, forse ancora di più nel ruolo da religioso. Don Massino in qualcosa lo rappresenta, il suo lato spirituale si è fortificato in questi ultimi anni. “L’ho sempre avuto, però sicuramente la morte dei miei genitori (nel 2018 e nel 2019, ndr) e poi la pandemia, sono stati dei momenti molto bui per me. Non sapevo come fare, come reagire. E anche se sono sempre stato fortunato ad avere accanto la famiglia e le persone che amo, con la perdita di mia mamma ho barcollato, mi sono sentito solo sulla Terra, anche se soli non siamo mai e loro ci restano sempre nel cuore”, ha rivelato a Vanity Fair.
Continuerà con le fiction d’azione, dal 18 maggio sarà su Canale 5 nella serie Giustizia per tutti, per la prima volta sul set con la compagna Rocìo Munoz Morales, ma prestare il suo volto in Don Matteo 13 rende Raoul Bova felice e gli ascolti lo incoronano già alla sua prima apparizione.