Il regista di 'Harry, ti presento Sally…' e la moglie trovati morti nella loro casa di Los Angeles: cosa sappiamo

  • Rob Reiner, 78 anni, e la moglie Michele Singer Reiner, 68, sono stati trovati senza vita
  • Erano nella loro villa di Brentwood, in California, a rinvenire i corpi sarebbe stata loro figlia
  • Alcune fonti scrivono che la polizia starebbe interrogando un "membro della famiglia"

Rob Reiner e la moglie Michele Singer Reiner sono stati trovati morti nella loro casa di Los Angeles e secondo alcune fonti la polizia starebbe interrogando, tra gli altri, "un membro della famiglia".

Nel pomeriggio di domenica 14 dicembre, intorno alle 15.30 (quando in Italia era ormai notte), i vigili del fuoco di Los Angeles sono intervenuti in un’abitazione di Brentwood per una richiesta di soccorso medico. All’arrivo hanno trovato senza vita un uomo di 78 anni e una donna di 68. Le fonti hanno confermato che si trattava di Rob e Michele Reiner.

Rob Reiner, 78 anni, e la moglie Michele Singer Reiner, 68, sono stati trovati senza vita nella loro casa di Los Angeles

Rob Reiner è stato uno dei nomi più importanti di Hollywood, con una carriera da regista, produttore e attore che ha attraversato decenni. Tra i suoi film più celebri figurano “Stand by Me”, “La storia fantastica”, Harry, ti presento Sally…, “Misery non deve morire” e “Codice d’onore”.

Il grande pubblico lo aveva conosciuto inizialmente come attore, grazie al ruolo di Mike nella storica sitcom “Tutti a casa”, creata da Norman Lear.

Nato nel Bronx nel 1947, Reiner era figlio del leggendario comico Carl Reiner e dell’attrice e cantante Estelle Lebost, ed è quindi cresciuto in una famiglia profondamente legata al mondo dello spettacolo.

Rob e Michele si erano conosciuti sul set di “Harry, ti presento Sally…” e si erano sposati nel 1989. Dal loro matrimonio sono nati tre figli. In precedenza, Reiner era stato sposato con Penny Marshall, scomparsa nel 2018 a 75 anni per complicazioni legate al diabete.

Nel 2016, il figlio Nick Reiner aveva raccontato a PEOPLE il suo lungo e difficile percorso segnato dalla dipendenza dalla droga, iniziato già nei primi anni dell’adolescenza. Aveva spiegato di essere entrato e uscito più volte da programmi di riabilitazione a partire dai 15 anni e di aver vissuto per lunghi periodi per strada.

Quelle esperienze avevano poi ispirato Being Charlie, film semi-autobiografico che Nick aveva co-scritto, basato proprio sugli anni più caotici della sua vita.