- La 32enne sposata con Luca Argentero svela anche come si tiene in forma
- Madre di Nina Speranza e Noè Roberto, sulla possibilità di altri figli dice…
Cristina Marino, il 7 settembre al cinema con il film “Uomini da marciapiede", si racconta in un’intervista sul numero di Oggi. “Sono nata in una famiglia agiata, mi dicono spesso che somiglio a Brigitte Bardot”, svela.
Sposata con Luca Argentero, madre di Nina Speranza, 2 anni, e Noè Roberto, 5 mesi, la 32enne, attrice, modella e imprenditrice, pure personal trainer riconosciuta dal Coni, sulla somiglianza con la diva francese ammette: “Il paragone mi lusinga, anche se non vedo tutta questa somiglianza con lei, che per me è un’icona. Comunque, me lo dicono spesso e a volte mi illudo che sia così”.
Come era accaduto dopo la prima gravidanza, anche dopo la seconda, Cristina è tornata immediatamente in forma smagliante: “Mi alleno tre-quattro volte a settimana. Alla base del metodo Befancyfit (creato da le, ndr), che unisce allenamento, giusta alimentazione e uno stile di vita sano, c’è la cura di sé stessi. Comprende esercizi che possono fare tutti, ovunque, anche in spiaggia. Basta mezz’ora al giorno”. Sulla sua alimentazione chiarisce: “Mangio un po’ tutto. Prediligo verdure, avocado, uova, pollo, certo anche la pasta. Non mi abbuffo di patatine fritte, ma mi capita di fare l’aperitivo o di bere un bicchiere di vino. In passato, per un paio di anni, sono stata vegetariana. Comunque, io non promuovo diete”.
La Marino non pensa ad altre gravidanza. “Mio marito vorrebbe avere una squadra di calcio ma cercherò di fargli cambiare idea. Piano piano lo sto convincendo”, confida. Entrambi i suoi bimbi hanno gli occhi chiari.
Il nome dato al secondogenito ha un significato particolare, Cristina lo chiarisce. “Il nome Noè l’avevamo considerato un po’ per gioco all’inizio della nostra storia d’amore, fantasticando sul futuro, pensando ai figli. Poi, quando abbiamo scoperto di aspettare un bambino, è tornato da quel passato. Noè è un nome forte, lo abbiamo scelto perché ci apparteneva, anche se alcuni ci guardavano stupiti a sentirlo. Roberto è il nome di mio papà, che non c’è più”.
Cristina ripercorre la sua strada professionale: “Negli anni del liceo ho fatto la modella. Sono cresciuta a Milano in una famiglia agiata ma ho sempre avuto il desiderio di lavorare, di essere indipendente. In famiglia si racconta che quando mi chiedevano che cosa volessi fare da grande, io dicevo che volevo diventare potente”.
Con Luca la passione è fortissima. Lei, però, ha passato un periodo non facile: “A febbraio ho vissuto il grande lutto della morte di mio padre. Penso di aver superato quel periodo difficile perché il mio nido familiare è fortissimo. Se il tuo compagno di vita è veramente tale, diventa il tuo valore aggiunto, il tuo sostegno nelle difficoltà e nei dolori che la vita ti offre perché sennò non si chiamerebbe vita e si chiamerebbe felicità. Io e Luca siamo diventati famiglia prima che nascessero i bambini. Ci siamo conosciuti e innamorati forse nella peggiore versione di noi stessi perché eravamo più giovani. Oggi sento la consapevolezza della maternità, di aver fatto la cosa più potente che potessi fare, quindi mi sento migliore di prima”.
Argentero è bravissimo da genitore. “Luca è un papà eccezionale, un super papà. Non potevo dare ai miei figli un padre migliore. E’ affettuoso, giocoso, felice di questo ruolo”. Lei lo ama moltissimo, ricambiata.