Vladimir contro Vladimir: Luxuria a Trieste

“A Trieste bora bora spazza via Putin e l'omofobia. Sono con Flavio Romani pres.Arcigay”, cinguetta Vladimir Luxuria accanto a una sua foto postata su Twitter che la ritrae durante la manifestazione contro l’omofobia (clicca qui per ingrandire lo scatto).

Vladimir, con un un originale copricapo peloso per proteggersi dal freddo sferzante di Trieste, dove Vladimir Putin era atteso per un vertice blindatissimo, non si è voluta perdere l’occasione di protestare contro la posizione del premier russo sugli omosessuali. Ha difeso gli Lgbt l’ex parlamentare e da Piazza Ponterosso ha detto la sua: “Siamo molto preoccupati - ha dichiarato - In Russia esiste una omofobia istituzionale rappresentata dalla legge che punisce la propaganda delle relazioni omosessuali. Ma c’è anche una caccia al gay nelle strade, dove militanti della destra estrema catturano e torturano gli omosessuali per poi mostrare al mondo questi orribili filmati con la complicità delle forze dell’ordine. “Chiediamo a Letta - ha aggiunto - di vigilare sulle garanzie contenute nei documenti che sanciscono partecipazioni russe in Italia”. Luxuria non ha risparmiato critiche al Presidente Russo:Purtroppo Putin - ha affermato - ha una visione distorta dell’omosessualità. Pensa che la mascolinità sia dimostrabile unicamente con la cintura nera di karate. Noi siamo qui per ricordare il vento omofobo che viene dall’Est. Non soltanto in Russia ma anche in Ungheria, dove la destra è radicale; in Serbia dove i Pride sono vietati come in Russia e in Croazia, dove domenica si terrà un referendum per rendere incostituzionale il matrimonio tra persone dello stesso sesso. “Speriamo davvero che Letta dirà qualcosa ma le speranze sono ridotte al lumicino. Si vede che il tema non gli interessa, ha anche evitato di nominare un nuovo ministro per le Pari Opportunità dopo le dimissioni di Josefa Idem. Delusa anche da Emma Bonino. Si vede che quando qualcuno arriva in alto nelle istituzioni poi dimentica le sue antiche battaglie”, ha concluso Vladimir.