Bruno D. è un bravissimo e zelante dirigente di una fabbrica di carta. Dopo quindici anni di onorato servizio, viene licenziato per una ridistrubuzione ecomonica dell’azienda. Grazie a un ottimo curriculum, Bruno, sposato e padre di due figli, non si preoccupa, è certo di trovare subito un altro impiego, ma dopo ben tre anni di disoccupazione, si rende conto che un nuovo lavoro è quasi una missione impossibile. Quasi, perché, tra il folle e il cinico, forse un modo per farsi assumere c’è: basta eliminate, nel vero senso della parola, i suoi concorrenti…
Tratto dal romanzo “The Ax” di Donald Westlake, arriva al cinema il nuovo film del geniale Costa-Gavras, "Cacciatore di teste", da stasera nelle sale distribuito da Fandango. Protagonista è il bravo José Garcia. Con lui Karin Viard e Olivier Gourmet.
“Sentivo che adattare la storia in Francia rappresentava una sorta di avvertimento – spiega il regista – Quella che è una dottrina accettata negli Stati Uniti, ossia un forte individualismo, ognun per sé e Dio per nessuno, stava accadendo anche qui. Mounsieur Verdoux uccideva le donne per mantenere sua moglie, semplicemente per mantenere a galla la sua piccola esistenza. Bruno come la società in cui viviamo, dove nessuno si pone dilemmi morali sulle conseguenze della perdita di un posto di lavoro e della disoccupazione. Non è un serial killer, è un dirigente che diventa serial killer per ragioni logiche e pragmatiche. Si è messo in proprio e combatte la sua guerra economica. Il film è un ritratto futuristico della normalità combattiva della nostra vita quotidiana”.
Cinico, crudo e ironico quanto basta, “Cacciatore di teste” affronta un argomento tragico in modo tragicomico e grottesco. Assolutamente da vedere.
LE FOTO DI SCENA DI 'CACCIATORE DI TESTE'
Foto: Fandango