- L’attrice sul palco alla premiazione della seconda edizione dell’Accademia della Stella di Negroni
- Lo scorso 16 settembre la 42enne ha avuto la sua prima figlia, Anna
Cristiana Capotondi si prende il palcoscenico insieme a Francesco Castelnuovo e Claudio Di Biagio, l’attrice 42enne è orgogliosa di far parte della giuria della seconda edizione dell’Accademia della Stella di Negroni dedicata al videomaking. Sorride accanto a Daniela Collu, che presenta l’evento, e ai colleghi: è il splendida forma a 20 giorni dal parto, indossa un maglioncino leggero e una gonna lunga a metà polpaccio, seguendo il suo stile minimal chic. Questa è la sua prima uscita pubblica da mamma.
Lo scorso 16 settembre è nata la sua prima figlia, Anna. In un comunicato stampa diffuso dall’Ansa Cristiana ha chiarito che la bimba non è nata dall’amore con Andrea Pezzi, a cui è stata legata per 15 anni e con cui, però, è finita da un anno e mezzo. Il 48enne le è comunque rimasto accanto fino al parto. L’artista non ha ancora chiarito chi sia il papà della figlia: sulla questione mantiene il più stretto riserbo.
La Capotondi preferisce parlare di cinema. L’obiettivo dell’Accademia della Stella era realizzare la versione 4.0 del Carosello, programma storico di Rai, adattando il racconto ai nuovi mezzi digital e social. Lei premia i vincitori, racconta la sua passione per la recitazione e quanto sia importante dare spazio ai giovani in un progetto come questo che ha coinvolto di 50 studenti tra il Centro Sperimentale di Cinematografia, IULM – Libera Università di Lingue e Comunicazione, Naba – Nuova Accademia di Belle Arti di Roma.
Nessun riferimento alla bimba appena nata. Cristiana parla solo di lavoro e cultura: “Mai come oggi, lo scambio generazionale può portare rinnovamento nel nostro cinema, contribuendo a completare la formazione dei giovani grazie al rapporto coi grandi maestri. Questi, a loro volta, possono essere positivamente influenzati dalla curiosità e dalla sperimentazione, nei soggetti e nel linguaggio, dei giovani”, sottolinea. Il privato rimane privato.