Dieta, allenamento e tinta per i capelli: Marco Liorni si confessa

  • A 57 anni il conduttore è un ‘figurino’ in splendida forma
  • A Il Messaggero ha spiegato quali attenzioni presta a tavola
  • Poi il suo segreto per perdere la pancia e la verità sui capelli scuri

Marco Liorni a 57 anni è in splendida forma. Non dimostra decisamente la sua età e se lo fa, lo fa con grande grazia. Il conduttore a ‘Il Messaggero’ ha parlato della sua vita oggi rivelando anche quali attenzioni presta all’alimentazione, all’allenamento e al… colore dei capelli. A tavola non ama le privazioni: “Per niente. Evito solo i picchi glicemici. Sì a un dolce a fine pasto, no dopo”.

Marco Liorni a 57 anni è un bellissimo uomo: ecco alcuni dei suoi segreti per restare in forma

Marco non è neanche un amante della palestra, però gli piace fare lunghissime passeggiate e dedicarsi a qualche workout casalingo. “Cammino tantissimo. Mi fa bene alla pancia e alla testa: rimetto a posto i pensieri e relativizzo tutto. E una volta a casa uso un po' di pesi ed elastici. Il tempo passa...”, ha fatto sapere.

Quando il giornalista gli ha domandato se l’assenza di capelli bianchi sulla sua chioma sia un “miracolo”, Marco ha risposto: “Ma quale miracolo. Uso un demicolor castano sopra la fronte perché ho un ciuffo bianco che se non lo tingessi sembrerei Cristiano Malgioglio”.

Liorni è il conduttore di 'Reazione a catena' e 'Italia Sì'

I 60 anni si avvicinano e la vita di Liorni sembra stare migliorando. “E’ troppo presto per fare bilanci. Di sicuro sono più sereno. Ho capito che conta ascoltarsi, capirsi e comportarsi di conseguenza. Io l'ho fatto quando ho messo a fuoco che dovevo smetterla di essere troppo razionale. È stato come un flash. Passeggiavo vicino a piazza Re di Roma e, travolto dall'ansia e dallo stress, all'improvviso ho detto basta. Mi è sembrato chiaro che dovevo lasciarmi andare e mettermi a nudo”. Ma da dove nasceva la sua ossessione per il controllo? “Forse un trauma da bambino, qualcosa che mi aveva impaurito a tal punto da spingermi a cercare di controllare ogni cosa. Sempre. È terribile, anche perché ovviamente non ce la fai mai. E stai male”.

Marco si è rivolto anche all’aiuto di professionisti della salute mentale: “Nel 2014, dopo la morte di mio padre, sì. Una bravissima psicologa, che purtroppo adesso non c'è più, mi ha aiutato con il metodo Emdr per il superamento dei traumi. Così ho imparato a convivere con il lutto e a superarlo. Con mio padre c'erano delle cose irrisolte, forse è da lì che nascevano i miei problemi. Comunque mi sono sentito liberato”.