Donatella Versace: ''Dopo la morte di mio fratello ho indossato una maschera, avevo paura''

  • La stilista 67enne rivela quanto l’uccisione di Gianni l’abbia devastata
  • "Quando si avvicina il 15 luglio, come ogni anno, vivo uno shock incredibile"

Donatella Versace nonostante siano trascorsi 25 anni dalla morte del fratello, non riesce ancora a superare il dolore. Gianni Versace è stato ucciso a Miami il 15 luglio del 1997. “Si avvicina il 15 luglio e come ogni anno, anche se faccio di tutto per distrarmi, lo rivivo esattamente come il 15 luglio del 1997, uno shock incredibile, un dolore inimmaginabile. Essere così lontana da lui... Lo ripenso come se fosse accaduto solo ieri. E’ stato un dolore troppo forte”, confessa la stilista 67enne a Sette, inserto settimanale del Corriere della Sera. Subito dopo lei, così simile al fratello, con un carattere ribelle e appassionato, ha indossato una maschera: aveva paura.

Donatella Versace: ''Dopo la morte di mio fratello ho indossato una maschera, avevo paura''

“Io e Gianni avevamo un rapporto strettissimo, lui era la mia famiglia. Insieme a lui sentivo che potevo fare tutto, osare quello che gli altri non avevano osato. E’ così che ho imparato a non arrendermi mai, perché la sua passione per il lavoro, la sua gioia di vivere ed il suo essere un vulcano di idee erano contagiosi”, racconta Donatella.

Poi la bionda svela: “La morte di mio fratello è stata l’esperienza peggiore che io abbia mai vissuto. E’ impossibile descrivere come mi sono sentita e la sofferenza passata in quel momento. La perdita di Gianni è stata privata, ma anche pubblica: io ho perso mio fratello, le persone hanno perso un genio creativo. Non c’è giorno che io non pensi a lui”.

La stilista 67enne rivela quanto l’uccisione di Gianni l’abbia devastata

Donatella Versace ha vissuto attimi di sbandamento, poi però si è rimboccata le maniche ed è andata avanti: “Quando Gianni è mancato ho vissuto un grande momento di angoscia, di dolore come sorella. Sentivo tutti gli occhi puntati su di me. Mi chiedevano: ‘E adesso cosa faremo?’, non mi sentivo all’altezza. Ho avuto una forza interiore incredibile; dicevo a me stessa che dovevo farcela per lui perché non avrebbe mai voluto che Versace si fermasse. Mi sono fatta coraggio, ho guardato tutti i nostri collaboratori e ho detto: ‘Mettiamocela tutta e andiamo avanti’, indossando un sorriso che in quel momento non avevo. Da lì è scattato qualcosa dentro di me che mi ha fatto lottare e lottare per arrivare a quello che Versace rappresenta oggi”.

Gianni Versace è stato ucciso a Miami il 15 luglio del 1997, Sette, inserto del Corriere della Sera, lo ricorda a 25 anni dalla sua scomparsa

La Versace non è riuscita a parlare di Gianni per lungo tempo, al giornale spiega: “E’ stato difficile superare il dolore per la sua perdita, per molto tempo pensavo che non fosse possibile. Ho indossato una maschera per coprire i miei sentimenti, per mostrarmi sempre al massimo: avevo paura, gli occhi di tutti erano puntati su di me. Dovevo andare avanti e questo enorme dolore ha contribuito a creare la donna che oggi sono, una donna diversa da allora, più sicura di sé e delle sue azioni. Questo ha fatto sì che potessi guardare al periodo vissuto con Gianni con uno sguardo più sereno, pensandolo come un momento felice. Oggi ne parlo sempre con tanta emozione, ma con una prospettiva diversa”.

Donatella Versace indossa una cosa del fratello: “Un anello che mi ha regalato Gianni, un diamante giallo, che metto nei momenti speciali. Ma anche più semplicemente quando ho voglia di indossarlo, senza una ragione particolare”.