- Roberto Parli, attraverso il suo legale, smentisce la conduttrice
- In tribunale la 49enne ha detto: ''Diceva che mi avrebbe ammazzato e sotterrato''
Roberto Parli, furioso, tramite il suo legale smentisce Adriana Volpe e l’accusa: in tribunale avrebbe mentito per sostenere la richiesta di 500mila euro. La 49enne, nella sua testimonianza in aula, nel processo a Roma che vede imputato per maltrattamenti in famiglia l’imprenditore ticinese, ha detto: “Mi insultava in tutti i modi possibili e immaginabili, anche in presenza della bambina o in mia assenza. Mi diceva ‘ti rovino, ti distruggo’”. E ancora: "Diceva che mi avrebbe ammazzato e sotterrato. Mia figlia viveva in uno stato d’ansia e anche io ho vissuto malissimo”.
Laura Corbetta, l’avvocato che lo difende, per bocca di Parli respinge ogni addebito e replica: “E’ con indignazione per ciò che ha letto dalle svariate testate giornalistiche che Roberto Parli smentisce tutte le gravi accuse mosse dalla moglie, soprattutto quelle riguardanti la figlia che, anzi, è sempre stata da questi protetta”.
Adriana Volpe, sempre stando al legale, "con altrettanta menzogna e scorrettezza ha proferito le gravi accuse contro il marito divulgandole senza scrupolo, come quella riferita ai soldi che, a suo dire, avrebbe speso per scopi diversi da quelli famigliari”. “E’ sempre stato il marito a provvedere al sostentamento in via esclusiva della famiglia, al pagamento di vacanze da sogno in località esclusive frequentate, grazie a lui, anche dalla moglie - chiarisce ancora la Corbetta - Adriana Volpe non ha proprio risparmiato nessuno pur di ottenere tutto quanto potesse servirle per sostenere la richiesta economica di 500mila euro di cui all'atto di costituzione di parte civile”.
“E’ del tutto condivisibile la preoccupazione di Roberto Parli circa le sorti della bambina che allo stato non può ancora vedere in quanto lontana dal suo ambiente famigliare da lei tanto amato”, conclude l’avvocato.