Fabiola Sciabbarrasi dopo la morte di Pino Daniele, scomparso il 4 gennaio 2015 a causa di un infarto, ha vissuto “narcotizzata”. Lo racconta lei stessa a Oggi. Ha appena pubblicato un libro che racconta la sua vita con l’artista napoletano, “Resta l’amore intorno, la mia vita con Pino”. Al settimanale svela il suo dolore, nonostante i due si fossero lasciati. Per ben venti anni la modella è stata la sua ombra.
Scrivere della sua esistenza con Pino è stata una rinascita per Fabiola Sciabbarrasi. Dopo la sua morte si era spenta la luce: “Sono stata narcotizzata, in un effetto di bromuro cerebrale. Non leggevo, non volevo ascoltare, sentire. Facevo tutto con automatismo: famiglia, responsabilità, lavoro. Ho spento i riflettori su di me in ogni senso”.
Mettere tutto giù nero su bianco è servito alla 50enne. Non è spaventata se arriverà qualche critica: “Io ho bypassato il momento in cui il nostro amore è finito, in cui si è trasformato, perché è un dato evidente che nell’ultimo anno prima della sua morte ci fosse un’altra accanto a lui (Amanda Bonini, ndr), Ma io volevo smorzare certe nefandezze, celebrandole piuttosto con quello che di bello c’è stato tra di noi”.
Fabiola Sciabbarrasi sottolinea: “Il nostro passato non deve essere sporcato”. Pino Daniele rimane “l’uomo più importante della mia vita, i titoli di testa del mio film portano il suo nome, ciò che stiamo stati insieme gli eventi non lo hanno cambiato”.
La Sciabbarrasi aggiunge: “Sarebbe banale che dicessi che lui è il padre dei miei figli, lui è molto di più perché è l’uomo con cui sono cresciuta. Se adesso penso a lui, lo penso nello stesso modo di quando stavamo insieme, declinandone il senso di appartenenza: non è più mio ma di tutti”.