''Fedez-Iovino, assegno da parte del rapper per evitare la denuncia'': il Corriere spiega cosa sarebbe successo dopo la rissa

  • Secondo il giornale i legali in questo modo vorrebbero chiudere la vicenda che riguarda 34enne
  • Il quotidiano ricorda che Federico è indagato anche per rissa, “accusa indipendente dalla presentazione di querela”

Tra Fedez e Cristiano Iovino si sarebbe trovato un accordo. Il Corriere della Sera dà la sua versione dei fatti e spiega cosa sarebbe successo dopo la rissa. Un assegno da parte del rapper per evitare la denuncia, scrive il giornale. In questo modo, sempre stando al quotidiano, i legali vorrebbero fermare le indagini che riguardano il 34enne. Si chiuderebbe così il ‘fattaccio’ del pestaggio a Milano la notte del 22 aprile. Ma Fedez è indagato anche per rissa, un'accusa indipendente dalla presentazione di querela, sottolinea però l’organo di informazione.

''Fedez-Iovino, assegno da parte del rapper per evitare la denuncia'': il Corriere spiega cosa sarebbe successo dopo la rissa

Testimonianze e filmati inchioderebbero Federico. Ma, “mentre ancora la procura è al lavoro nel fascicolo aperto per rissa (reato procedibile d'ufficio), lesioni e percosse (per questi è invece necessaria la querela della parte offesa) emerge che i due legali di Iovino e di Fedez avrebbero siglato un accordo per evitare che il personal trainer presenti querela. Accordo accompagnato da un assegno che il rapper si è impegnato a versare a Iovino. In sostanza una ‘transazione’ economica che però non avviene nel corso del giudizio (come spesso succede in casi di reati di lieve entità), ma ancora prima che la vittima del pestaggio abbia presentato una formale ‘denuncia’ nei confronti del rapper”, scrive il Corriere.

L’escamotage avrebbe un obiettivo: stoppare le indagini e chiudere qui la vicenda. Gli inquirenti, però, come chiarisce ancora il giornale, “procedono anche per rissa (reato per il quale Fedez è iscritto nel registro degli indagati) che è un'accusa indipendente dalla presentazione o meno della querela da parte di Iovino. Su questo fronte, la posizione dei legali di Fedez, è che in realtà quanto accaduto in via Traiano non sia una ‘rissa’ bensì un pestaggio. Per configurare il reato di rissa (di cui potrebbe rispondere anche Iovino) è infatti necessario che ci siano due parti, o meglio due schieramenti, che si fronteggiano”. 

Secondo il giornale i legali in questo modo, con un accordo col personal trainer 36enne, vorrebbero chiudere la vicenda che riguarda 34enne

Gli avvocati di Federico sosterrebbero, stando al quotidiano, invece, che Iovino sia stato aggredito senza organizzare una reazione verso Fedez e i suoi ‘amici’. Una tesi che da un lato rafforza l'idea di una spedizione punitiva (ipotizzata dalla stessa procura), ma che dall'altro farebbe cadere (in sede di giudizio o nella prima valutazione da parte di un giudice) il reato di rissa”. 

“La sostanza, per paradosso, è che, se accordo legale e transazione economica sono effettivamente avvenuti, Fedez avrebbe ammesso implicitamente una sua partecipazione ai fatti di via Traiano. Da parte di Iovino ci sarebbe l'obbligo di ritenere chiusa la vicenda, di non presentare querela (ha tempo fino al 23 luglio) e di non avere più nulla da pretendere da Fedez per quanto successo”, conclude il Corriere