Non ci sta. Il suo cortometraggio a luci rosse diretto da Tinto Brass datato 1999, svelato, è diventato già un cult, tra i più cliccati in Rete. Ma la deputata Pdl Fiorella Ceccacci Rubino non vuole più essere sommersa dalle critiche e da accuse pesanti, che, inevitabilmente, hanno coinvolto il partito. "La storia delle mignotte è un modo per danneggiare il nostro partito, tutti dimenticano che io sono un'attrice teatrale - ha spiegato a La Repubblica - Non rinnego quel video hard, era d'autore. E' una cosa di 15 anni fa. Certo, allora non potevo prevedere che sarei finita in Parlamento. Ho recitato con Albertazzi, con Proietti, con Montesano e, per un corto d'autore, mi paragonano a Cicciolina, a Eva Henger. Berlusconi mi ha scelto per le mie competenze, attaccare noi donne è facile".
Fiorella, già eletta a furor di popolo la "deputata più sexy del Parlamento", è nuovamente candidata alle prossime elezioni. "Sono solo all'ottavo posto, non una collocazione così sicura... Perché Vittorio Feltri ha detto quella cosa sgradevole sulle mignotte in lista? Abbia il coraggio di fare i nomi... E' una strumentalizzazione del Pdl, attaccano le giovani donne, che sono il tassello più debole. Non sono una cretina, né una stupida. Le belle donne creano sempre dei problemi". Il passato è passato. E solo le urne diranno l'ultima parola.