Giovanni Ciacci rivela di avere l'Hiv: ''Sono sieropositivo, vado al GF Vip per raccontare la mia storia''

  • "Voglio difendere tutti quelli  che sono in questa condizione che vengono ancora discriminati"
  • "Oggi si può vivere con l’Hiv, non ci si limita più a sopravvivere"

Giovanni Ciacci arriva dritto al punto, senza giri di parole: a Chi rivela di avere l’Hiv. “Sono sieropositivo”, svela. Sarà uno dei concorrenti del prossimo GFVip, la settima edizione, che prenderà il via a settembre. “Vado per raccontare la mia storia”, sottolinea lo stylist e opinionista tv. Pensa che ancora oggi quelli che vivono nella sua stessa condizione vengano discriminati.

Giovanni Ciacci rivela di avere l'Hiv: ''Sono sieropositivo, vado al GF Vip per raccontare la mia storia''

“Per me non esiste un prima e un dopo la malattia. Sono sempre stato una persona solare, estroversa, casinista, curiosa e assetata della vita. Anche dopo sono rimasto lo stesso. La voglia di fare casino ce l’ho ancora, però mi sono fermato per cercare di capire che cosa mi stava succedendo. E posso dire con tranquillità che molte cose credo di averle capite”, spiega Ciacci. 

“Ho capito sulla mia pelle che essere sieropositivo è ancora oggi un enorme stigma sociale. Eppure oggi si può vivere con l’Hiv, non ci si limita più a sopravvivere e questo è importante dirlo con grande chiarezza. Come occorre dire che l’Hiv riguarda tutti, al di là degli orientamenti sessuali di ciascuno”, sottolinea Giovanni.

“Oggi, con le cure, il tasso virale nel sangue viene annullato e non ci si ammala più di Aids. Certo, si muore ancora: chi non si può o non vuole curarsi o chi si accorge troppo tardi della sua sieropositività. Ecco, in questi casi è difficile intervenire”, spiega. 

Lo stylist 51enne entrerà nella Casa per cercare di abbattere il pregiudizio della gente per chi, come lui, ha questa malattia

Giovanni Ciacci vuole demolire il timore della gente: “Oggi non dobbiamo curare l’Aids, dobbiamo curare la chiusura delle persone, dobbiamo combattere l’ignoranza, dobbiamo abbattere i pregiudizi che ancora vengono alzati contro chi è malato. Non abbiamo più il virus dell’Hiv nel sangue. Non è più rintracciabile. Sai cosa significa questo? Significa che possiamo fare una vita come quella di qualsiasi altra persona”.

La prevenzione però è importantissima: “Assolutamente. Oggi di Hiv si parla sempre meno. I ragazzi non sono informati. E il tasso anagrafico di chi si ammala è sempre più basso. Ci sono diciottenni già in cura, che dovranno prendere farmaci per tutta la vita. Non dobbiamo stancarci di raccomandare l’uso del preservativo, perché è vero che oggi io posso fare una vita normale, è vero che la qualità della mia vita è quella di qualsiasi persona sana, ma è altrettanto vero che le cure antiretrovirali sono pesanti per il nostro organismo, sono tossiche come ogni medicinale, possono favorire malattie tumorali o cardiovascolari, specie se non si conduce una vita sana. Bisogna sottoporsi ogni sei mesi a controlli. Dunque è meglio non ammalarsi: bisogna essere chiari su questo. Ma se ci si ammala non è la fine del mondo. Si può vivere bene lo stesso”.

Ciacci si è sentito discriminato per la sua malattia: “In molti modi, in maniera subdola, cattiva. Ma io ho una grande fortuna: poterlo raccontare su un giornale, in televisione. Pensa a tutte quelle persone che non lo possono fare perché hanno paura di dirlo, in famiglia, sul lavoro, con un compagno o una compagna. Io parlo per tutti loro”. 

Poi svela: “Mi hanno raccontato che una mia famosa collega è andata da un direttore di rete della sua azienda a dirgli di non farmi lavorare perché ero malato. Lì per lì mi sono sentito tradito, umiliato, incaz*ato, poi mi sono detto ‘Sai che c’è? Ti dimostrerò che posso lavorare a faccia scoperta, e coglierò l’occasione di potere raggiungere tante persone che mi seguono in tv per raccontare che cosa significa oggi essere sieropositivi’”. 

E’ per questo che Ciacci andrà al GF Vip: è il primo concorrente ufficiale. “Accenderò un faro su questa malattia e sarà la prima volta che si parlerà di Hiv in un programma seguitissimo di prima serata”.

Vi ricordiamo che per ridurre il rischio di trasmissione sessuale dell’Hiv, come fa sapere il Ministero della Salute:

Nei rapporti penetrativi usare il preservativo maschile (condom) o femminile (femidom) in modo corretto, ovvero sin dall’inizio del rapporto.

Nei rapporti orali usare il preservativo o il dental dam (fazzolettino in lattice, letteralmente "diga dentale"). Si può ridurre il rischio, anche se non lo si elimina del tutto, evitando liquido seminale in bocca e non praticando il cunnilingus in presenza di sangue mestruale;

Assumere correttamente la profilassi pre-esposizione (PrEP);

Condurre una relazione monogama o esclusiva, in cui entrambi i partner sono sieronegativi all’Hiv e non hanno altri comportamenti a rischio al di fuori della coppia.

Tra gli efficaci metodi di prevenzione va annoverata la terapia antiretrovirale. Non si corre rischio di contrarre l’Hiv se si hanno rapporti sessuali non protetti con una persona con Hiv in terapia antiretrovirale efficace (con carica virale nel sangue non rilevabile da almeno sei mesi).

L’uso di siringhe o di altri oggetti taglienti in comune con altre persone costituisce un potenziale rischio di contagio, pertanto, è necessario utilizzare siringhe sterili monouso, così come in caso di agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing vanno utilizzati aghi monouso e sterili.