Il collegamento dal teatro Ariston di Sanremo ha avuto il suo inizio e con esso la competizione canora più chiacchierata e colorita della tradizione italiana, anche se quest'anno decisamente prima di tutte le passate edizioni: erano appena le 8:45 quando Pippo e un insolito Mario Cipollini hanno rotto ogni indugio e dato il via a quella che lì per lì è sembrata una serata all'insegna del "già visto" e "già sentito".
In una scenografia che quest'anno non ricorda più un centro commerciale su più piani -senza la famosa scalinata probabilmente tolta per via del grande numero di cantanti non più giovani che partecipano-, le due presenze femminili hanno dimostrato immediatamente di non voler incarnare il ruolo di semplici vallette ma bensì di coopresentatrici: Serena Autieri e Claudia Gerini, travolte dalla moda di questi ultmi tempi di fare di ogni cosa un musical, hanno provato a cantare e ballare probabilmente seguendo le coreografie di un fisioterapista e non di coreografo.
Da quel momento la loro immagine è stata un crescendo di cattivo gusto e abiti sbagliati: la giovane e bella Serena, intrappolata in un look da diva degli anni '40 con una lunghezza d'abito mai troppo lunga nè troppo corta, è passata da una sottoveste tempestata di pailettes a quello che sembrava un corsetto correttivo in lamiera per poi concludere con un abito nero che a prima vista sembrava avesse appuntato alla spalla un animale impagliato. La collega Claudia invece, dopo il suo esordio sulla scena con un paio di pantaloni di finta pelle probabilmente rimediati grazie alle poltrone delle Ferrovie dello Stato, è passata da un copri divano all'altro cercando di sfidare se stessa ad indossare l'abito che le stesse peggio.
La competizione vera e propria è stata aperta dalla tanto attesa performance di Anna Oxa introdotta, come vuole la nuova disposizione artistica di quest'anno, dalla celebrazione della carriera dell'artista, dilatando così all'infinito i tempi già troppo lunghi: dopo una sfilata di modelle che hanno proposto il suo trionfale percorso artistico, è apparsa lei, probabilmente appena uscita dalla doccia, con un abito bianco simile ad un accappatoio da piscina e capelli neri unti e schiacciati come fossero inzuppati d'acqua.
Dopo di lei il ritmo della bagarre ha iniziato a riprendersi e Pippo, quest'anno non troppo al centro dell'attenzione, è stato oggetto della divertente Luciana Littizzetto, unico e vero genio comico all' interno del teatro, che ha strappato risate anche alle ottuagenarie signore addormentate già da un pezzo nelle prime file.
Nuove proposte interessanti, come la bella Dolcenera, voci molto simili tra loro e cloni di grandi nomi della musica si sono alternati a più famose star del calibro di Alex Britti, Barbarossa e Iva Zanicchi, la quale ha scelto di rinnovare la sua immagine con un nuovo taglio di capelli, ma di coprirsi interamente con un cilindro di stoffa nera come a ricordare un impegno monacale imminente.
Gli ospiti internazionali, punti sui cui il Festival fa leva ormai da qualche anno, sono comparsi a metà serata e in chiusura: Peter Gabriel, vestito come l'ultimo jedi di "Guerre Stellari", si è rinchiuso in un grosso ovulo di gomma e ha iniziato a saltellare sul palco mentre andava il playback del suo nuovo singolo lanciato proprio sul palco dell'Ariston. La povera Shanya Twain, svegliata all'una di notte per la sua esibizione, è apparsa in scena senza darsi una sistemata ai capelli o ritoccandosi il trucco per cantare il singolo in radio ormai da tempo.
Così, tra sbadigli e sonnecchi, per chi ha avuto fede e parecchio caffè per resistere, ha avuto termine anche questa prima serata del cinquantatreesimo Festival della canzone italiana, che sicuramente ci riserverà ancora tante gradite e divertenti sorprese.
Foto: E. Rossi © Gossip.it