Gossip News intervista Luigi di Fiore

Al Fit-Tabaccai Tennis Vip 2003 di Roma, GossipNews ha incontrato Luigi Di Fiore, alias Luca De Sanctis, il 'medico buono' di ''Un Posto al Sole'', soap opera di successo in onda su RaiTre. Disponibile e sorridente, nonostante abbia appena finito di giocare un'accesissima partita sulla terra rossa del Real Sporting Club, accetta di rispondere a qualche domanda. 

Ancora una volta la solidarietà si lega ad un evento sportivo che coinvolge tanti personaggi famosi. Perché hai deciso di partecipare al torneo?
Hai ragione. Solidarietà e tennis, un bel connubio, anche se il termine 'solidarietà, ultimamente, viene usato un po' troppo spesso. Tutti fanno solidarietà, tutti sono bravi e buoni, ma va bene così. Questi eventi sono divertenti e fanno bene all'anima. Sono sempre felice di potervi partecipare, ma non mi fermo qui. Sono presidente di 'Calciatori Team', una squadra di calcio di attori che fa volontariato attraverso le partite di calcio nelle piccole città della nostra bella Italia. Sono molto fiero di farne parte, è bellissimo. Insieme a me ci sono tanti amici e colleghi che stimo. Edoardo Leo, Ettore Bassi, Marco Bonini, Max Virgili, solo per fare qualche nome.

Siete appena stati in Sardegna...
Si, a Sassari, dove abbiamo disputato una partita in ricordo di due carabinieri uccisi dalla malavita locale qualche anno fa e dell'associazione benefica che porta il loro nome. E' stata un'esperienza bellissima e toccante. I sardi sono gente fantastica e l'accoglienza è stata trionfale.

Dopo ''Un Posto al Sole'' quali sono i tuoi progetti futuri? 
In uscita c'è una fiction con Barbara De Rossi, ''Cinecittà'', poi ''Marcinelle'', diretta dai fratelli Antonio e Andrea Frazzi, in onda in autunno su RaiUno. In questi giorni sto girando un episodio di ''Don Matteo'' nel quale interpreto il protagonista della puntata. C'è un progetto, però, al quale sono legatissimo e tengo in modo particolare: ''Amore ed Intrighi'', diretto da Gianni Lepre, per RaiUno. Inizieremo le riprese a metà luglio. Per una volta recito nei panni del cattivo e ne sono contentissimo. Mi intriga molto, dopo 5 anni di 'medico buono', è più divertente.

Tanta fiction, ma al cinema non pensi?
Eccome se ci penso! Il cinema parla la mia lingua. Nonostante sia un attore prettamente televisivo proveniente dal teatro, io non parlo la lingua della tv. Dopo venti anni di fiction per la Rai (per Mediaset non ho mai lavorato, anzi, lancio un messaggio di disponibilità a chi di dovere), mi piacerebbe fare del cinema e, forse, proprio in questi giorni, si è aperta una possibilità molto bella e, soprattutto, molto importante, ma non ne posso parlare per scaramanzia...

Pochi giorni fa sono stati assegnati i Ciak d'Oro. Ozpetek e Salvatores ne hanno vinti ben quattro, Muccino solo due. Tu per chi facevi il tifo?
Gabriele Muccino ed io abbiamo lavorato insieme e abbiamo anche avuto una forte discussione di lavoro, che, secondo me, lui ricorda ancora benissimo. Lo stimo molto, penso che abbia regalato al cinema italiano il rapporto di fiducia con il pubblico che da troppo tempo mancava. Stessa cosa per Ferzan Ozpetek, che, devo essere sincero, è più vicino al mio modo di essere.

Qual'è il tuo rapporto con il gossip e con la discussa figura del 'paparazzo'?
Il gossip mi piace, mi diverte, lo leggo con la giusta ironia. I 'paparazzi' li vedo molto operai, mi fanno una gran tenerezza, sempre in strada a caccia di qualche scoop, quindi, davanti ad una loro esigenza, cerco sempre di essere disponibile al massimo. Tra l'altro non ho mai avuto alcuna cosa da nascondere e penso che se non ti vuoi far vedere, non ti fai 'beccare'...

Ti piace navigare nell'infinito universo della Rete o preferisci ancora la carta stampata? 
Più che la carta stampata, adoro la carta scritta a mano. Ho riscoperto il valore del tatto, uno dei sensi che mi piace di più assaporare. Aprire una lettera, oggi, è qualcosa di bello e inusuale. Penso di aver iniziato di nuovo ad apprezzare la scrittura proprio grazie agli sms. Poi c'è Internet, questa meravigliosa miniera di informazioni, un universo dove, finalmente, regna l'anarchia. Mio padre mi diceva: ''Guarda che il mondo non è brutto, ma è come lo fai tu''. Internet ha democraticizzato il sistema. Tutti possono fare tutto, possono dire quello che pensano, possono raccontare e raccontarsi. Non ho un mio sito, penso di farlo a breve, o, magari, approfitterò della nuovo moda dei blog e ne metterò online uno. Affascinante: uno spazio anarchico tutto mio! Chissà cosa ne verrà fuori...?